Paura di vivere e depressione - Psichiatra Psicoterapeuta Roma

Paura di vivere e depressione

Rimedi per ansia sociale con manifestazioni depressive.

Le caratteristiche del proprio ambiente sociale possono influenzare il decorso e l’esperienza soggettiva della depressione. Spesso i pazienti depressi riferiscono preoccupazioni relative alla stigmatizzazione e alla concomitante discriminazione vissuta in molti aspetti della vita sociale. Tali opinioni radicate sono centrate quasi totalmente sulla disabilità depressiva e sulla presenza in associazione di disturbi d’ansia (Kennedy, 2017).

I pensieri caratteristici della depressione

Tra i pensieri caratteristici della depressione sono molto comuni i sentimenti di autosvalutazione, i vissuti di colpa per il fatto di essere depressi e la mancanza di voglia di vivere. Talvolta può essere presente la paura della vita (chiamata dai pazienti “fobia di vivere” o “fobia della vita”) soprattutto in caso di ansia sociale. I soggetti ansiosi, inoltre, possono avere paura praticamente di tutto chiedendosi più volte cosa fare in queste condizioni.

Il caso della disabilità visiva

La disabilità visiva può portare alla perdita di capacità funzionali ed alla necessità di dover fare affidamento sugli altri per ottenere aiuto. L’individuo ipovedente può sperimentare sentimenti di tristezza, dipendenza, inadeguatezza e paura della vita. In uno studio sono state reclutate 94 persone ipovedenti le quali hanno completato valutazioni socio-demografiche e relative a disabilità, ottimismo, pessimismo, autostima, sostegno sociale, depressione e soddisfazione per la vita, somministrate dai ricercatori. I risultati della ricerca hanno mostrato un’associazione negativa tra gravità della depressione e le seguenti variabili: livello di educazione, ottimismo, sentimenti di auto-competenza, percezione di sostegno da parte di amici, familiari o colleghi ed un’associazione positiva tra gravità depressiva, comorbilità e pessimismo. La soddisfazione per la vita era correlata positivamente con grado di istruzione, status socio-economico, ottimismo, autocompiacimento e sostegno da parte di amici, familiari o colleghi, e negativamente con la presenza di pessimismo. Concentrarsi sull’ottimismo, l’autostima ed il funzionamento sociale dei non vedenti, quindi, sembrerebbe un fattore importante per prevenire la depressione e promuovere la soddisfazione per la vita. Ciò dovrebbe rappresentare una parte importante dei percorsi di riabilitazione. Feedback frequenti e rinforzi positivi sul progresso e l’abilità di una persona sottoposta a riabilitazione sarebbero fondamentali per promuovere una visione positiva di se stessi e prevenire eventuali problemi di autostima. Le persone ipovedenti, infatti, dovrebbero essere incoraggiate a socializzare al di fuori delle loro famiglie partecipando alle attività relazionali (Kurtovic & Ivancic, 2017).

Cosa fare se la depressione è associata a fobia sociale?

Il disturbo d’ansia sociale (o fobia sociale) è caratterizzato da un’intensa paura dell’interazione con gli altri ed è spesso associato ad evitamento sociale con conseguente riduzione del funzionamento. I soggetti affetti da questo disturbo possono avere un alto rischio di comorbilità con altri disturbi quali la depressione e la dipendenza da sostanze stupefacenti.

Secondo una ricerca effettuata su 290 studenti universitari la frequenza della dipendenza da sostanze stupefacenti sarebbe dell’11,37% e quella della depressione dell’8,96%. Le femmine avrebbero maggiori probabilità di sperimentare fobia sociale con conseguenti maggiori probabilità di soffrire di depressione riferendo una riduzione della qualità di vita. I partecipanti alla ricerca che si allontanano dalle loro famiglie avrebbero maggiori probabilità di soffrire di fobia sociale (Ratnani et al., 2017).

In caso di fobia sociale come uscirne?
Quali sono i possibili rimedi per l’ansia sociale ovvero come vincerla soprattutto se associata a manifestazioni depressive?
Esiste una cura psicologica o farmacologica per l’ansia sociale?

In queste situazioni è importante rivolgersi quanto prima ad uno psichiatra psicoterapeuta per impostare la cura più adeguata alla propria sintomatologia la quale può consistere nella prescrizione di farmaci e/o in un percorso di psicoterapia.

Riferimenti bibliografici:

Kennedy C (2017). Stigma Towards Depression in Rural Ireland: A Qualitative Exploration. Community Ment Health J. [Epub ahead of print].

Kurtovic A & Ivancic H(2017). Predictors of depression and life satisfaction in visually impaired people. Disabil Rehabil. [Epub ahead of print].

Ratnani IJ et al (2017). Association of social anxiety disorder with depression and quality of life among medical undergraduate students. J Family Med Prim Care. 6(2): 243-248.

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Dott.ssa Tiziana Corteccioni

Psichiatra psicoterapeuta Roma Tiziana Corteccioni

Psichiatra e Psicoterapeuta.
Riceve a Roma e a Perugia.

La Dott.ssa Tiziana Corteccioni è un Medico Chirurgo, Specialista in Psichiatria, Psicoterapeuta ad orientamento clinico cognitivo comportamentale. Collabora con l'Associazione di Clinica Cognitiva, sede di Roma.

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