Dipendenza da benzodiazepine: come scalare e sospendere gli ansiolitici

Dipendenza da benzodiazepine: come scalare e sospendere gli ansiolitici

Le benzodiazepine sono farmaci abitualmente prescritti per il trattamento di una vasta gamma di condizioni cliniche psichiatriche e neurologiche (Takeshima et al., 2016). Sono comunemente utilizzate per il trattamento di disturbi come l’insonnia, l’ansia, l’epilessia, nonché per favorire il rilassamento muscolare e l’induzione o il mantenimento dell’anestesia (Gravielle, 2015).

Un uso continuativo nel tempo può comportare vari danni al sistema nervoso centrale ed aumenta il rischio di dipendenza. Uno studio ha valutato l’uso a lungo termine delle benzodiazepine stabilendo con quale frequenza i nuovi consumatori di benzodiazepine diventano dipendenti. Lo studio includeva un totale di 84412 pazienti con nuove prescrizioni farmacologiche. Dai risultati è emerso che il 35,8% ha continuato ad utilizzare benzodiazepine per tre mesi dalla prescrizione, il 15,2% per un anno e il 4,9% per otto anni senza mai riuscire ad ottenere più di tre mesi liberi dall’assunzione farmacologica. I predittori per un uso a lungo termine delle benzodiazepine erano l’età avanzata, la relazione medico-paziente, l’uso regolare, le alte dosi assunte e la prescrizione concomitante di altri farmaci psicotropi (Takeshima et al., 2016).

La dipendenza da benzodiazepine costituisce un problema rilevante per l’individuo: un uso pesante e prolungato favorisce un comportamento di progressivo aumento della dose per ottenere l’effetto desiderato (tolleranza) e l’insorgenza di sintomi psico-fisici (tra i quali sintomi somatici, angoscia, insonnia, depressione) quando il farmaco viene bruscamente ridotto o sospeso (astinenza). La tolleranza si sviluppa a dosaggi diversi a seconda dell’azione farmacologica suggerendo l’esistenza di meccanismi distinti per ciascun individuo.

La maggior parte delle azioni farmacologiche delle benzodiazepine sono mediate dai recettori GABAA. Molteplici meccanismi potrebbero coesistere a seconda dei sottotipi di recettore GABAA espresso e della regione cerebrale coinvolta. Rilevanti nello sviluppo della tolleranza sembrerebbero le alterazioni adattative del numero, della struttura e/o delle funzioni di questi recettori. La comprensione esatta dei meccanismi alla base della tolleranza da benzodiazepine è fondamentale per la progettazione di farmaci che permetterebbero di mantenere la loro efficacia durante i trattamenti a lungo termine (Gravielle, 2015).

Uno studio condotto su un campione di 41 pazienti con dipendenza da alte dosi di benzodiazepine ha coinvolto pazienti con uso a lungo termine (dosi equivalenti a più di 40 mg di diazepam al giorno) e pazienti con uso problematico (associato ad altri farmaci), aumento progressivo della dose, uso ricreativo o ottenimento della sostanza con mezzi illegali. I partecipanti avevano tentato più volte di interrompere l’uso delle benzodiazepine con esito negativo a causa dell’insorgenza di sintomi di astinenza. Dai risultati è emerso che un approccio clinico basato su un trattamento di mantenimento attraverso la prescrizione di agonisti benzodiazepinici ad azione prolungata può permettere di stabizzare i sintomi evitando l’uso incontrollato di farmaci ansiolitici (Liebrenz et al., 2016).

I disturbi d’ansia rappresentano la principale indicazione per la prescrizione di benzodiazepine. Fino al 20-30% dei consumatori affetti da tali disturbi ne diventano dipendenti. Molti di questi soggetti sperimentano sintomi fisici e psicologici anche durante una lenta e graduale riduzione farmacologica.
La riduzione e la sospensione sono possibili grazie alla prescrizione di una terapia farmacologica adeguata che può essere o meno associata ad un percorso psicoterapeutico.
Tra i farmaci utilizzati per favorirne la sospensione si possono citare gli antidepressivi inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI), specialmente se in presenza di sintomi depressivi. L’uso di altri agenti farmacologici come l’antagonista delle benzodiazepine, flumazenil, e l’agente ormonale, melatonina, rimane ancora in fase di sperimentazione (Lader & Kyriacou, 2016).

Riferimenti bibliografici:

Gravielle MC (2015). Activation-induced regulation of GABAA receptors: Is there a link with the molecular basis of benzodiazepine tolerance? Pharmacol Res. [Epub ahead of print].

Lader M & Kyriacou A (2016). Withdrawing Benzodiazepines in Patients With Anxiety Disorders. Curr Psychiatry Rep. 18(1): 8.

Liebrenz M et al (2016). Attitudes towards a maintenance (-agonist) treatment approach in high-dose benzodiazepine-dependent patients: a qualitative study. Harm Reduct J. 13(1): 1.

Takeshima N et al (2016). Continuation and discontinuation of benzodiazepine prescriptions: A cohort study based on A large claims database in Japan. Psychiatry Res [Epub ahead of print].

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Dott.ssa Tiziana Corteccioni

Psichiatra psicoterapeuta Roma Tiziana Corteccioni

Psichiatra e Psicoterapeuta.
Riceve a Roma e a Perugia.

La Dott.ssa Tiziana Corteccioni è un Medico Chirurgo, Specialista in Psichiatria, Psicoterapeuta ad orientamento clinico cognitivo comportamentale. Collabora con l'Associazione di Clinica Cognitiva, sede di Roma.

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