Anoressia nervosa: perché va trattata precocemente
L’anoressia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato dal rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o a livello del peso minimo per età e statura. È caratterizzato da un’intensa paura di acquistare peso o di diventare grassi, anche quando si è sottopeso.
Generalmente è presente un’alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso o la forma del corpo oppure il peso e la forma del corpo influiscono eccessivamente sui livelli di autostima del soggetto e pertanto, spesso, non si ammette la gravità dell’attuale condizione di sottopeso.
La diagnosi di anoressia nervosa
Secondo il DSM IV per diagnosticare il disturbo era necessaria l’assenza di almeno 3 cicli mestruali consecutivi. I nuovi criteri del DSM V, eliminando questa restrizione diagnostica, hanno permesso di effettuare diagnosi di anoressia nervosa anche nelle forme che prima erano catalogate come disturbi del comportamento alimentare non altrimenti specificati. Vengono identificati due sottotipi: quello restrittivo (nel quale vengono riferiti dal paziente periodi di digiuno ma non si presentano regolari abbuffate e condotte di eliminazione); quello con abbuffate e condotte di eliminazione (nel quale si presentano con regolarità abbuffate, vomito autoindotto, esercizio fisico intenso, uso inappropriato di lassativi, di diuretici o di enteroclismi).
La prevalenza in Italia nel corso della vita è pari allo 0,5%. Nei dati statistici, però, non vengono considerate le forme senza amenorrea o con abbuffate soggettive. La prevalenza nei maschi è 10 volte inferiore rispetto alle femmine. Il disturbo è più diffuso nei paesi occidentali dove le caratteristiche culturali prevedono un’abbondanza di cibo accompagnata da una particolare enfasi sull’ideale estetico di magrezza.
Il trattamento precoce è fondamentale
La diagnosi ed il trattamento precoce di questo disturbo appaiono fondamentali per la presenza di complicanze mediche associate come malnutrizione, bradicardia, aritmie, osteoporosi o osteopenia, ipotermia, riduzione della massa muscolare, regressione dei caratteri sessuali secondari, infertilità. La presenza di tali alterazioni possono portare a morte.
Gli interventi terapeutici
Gli interventi terapeutici richiedono un approccio integrato che consiste in una valutazione nutrizionale, (accompagnata da un percorso riabilitativo finalizzato all’impostazione di un’alimentazione sana), una psicoterapia individuale, familiare o di gruppo. Nei casi gravi o quando sono presenti altre patologie psichiatriche associate al disturbo alimentare (ad esempio disturbi dell’umore, disturbi d’ansia o disturbi di personalità) viene consigliata una terapia farmacologica specifica.
Gli studi scientifici dimostrano nei pazienti con anoressia nervosa livelli ematici più elevati dell’ormone oressizzante grelina rispetto alle persone sane o con altri disturbi alimentari. Si è ipotizzata anche un eventuale riprogrammazione del gene di questo ormone (Meguinion et al., 2013). I pazienti con anoressia quindi non mangiano intenzionalmente pur percependo uno stimolo della fame molto intenso.
Secondo il modello cognitivo i pazienti con anoressia nervosa considerano la loro capacità di controllare l’introito calorico e il peso corporeo come la dimostrazione di poter controllare un aspetto importante della loro vita (la propria immagine corporea) mentre l’abbuffata viene letta come un fallimento, come una spinta a dover controllare meglio lo stimolo della fame la volta successiva. Questa condizione è generalmente associata ad emozioni negative come colpa e vergogna. L’attaccamento insicuro e l’ansia di separazione in età infantile vengono considerati fattori di rischio per lo sviluppo di disturbi del comportamento alimentare.
Nelle ragazze a rischio, esposte a modelli socio-culturali che enfatizzano l’ideale di magrezza, la prevenzione di questo disturbo attraverso interventi psicoterapeutici precoci potrebbe essere utile.
Riferimenti bibliografici:
Meguinion M. et al (2013). Ghrelin: central and peripheral implications in anorexia nervosa. Front Endocrinol (Lausanne). 26:4.15.
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Dott.ssa Tiziana Corteccioni
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