Attacco di panico, agorafobia e disturbo di panico
L’attacco di panico è una violenta ed improvvisa manifestazione d’ansia che insorge senza apparente causa scatenante. Può insorgere in ogni momento della giornata, persino durante il sonno interrompendolo e provocando sonnolenza diurna. Chi lo sperimenta crede di avere un attacco cardiaco ed ha la sensazione di una morte imminente. La paura avvertita non è proporzionale alla situazione reale ed al contesto circostante. Tra i sintomi più frequenti si riscontrano: palpitazioni, dolore al petto, sudorazione, vertigini, brividi, vampate di calore, sensazione di svenimento, sensazione di soffocamento, paura di impazzire, paura di morire, paura di perdere il controllo, sensazione di distacco o irrealtà dell’ambiente circostante.
La durata di un attacco di panico è generalmente breve (meno di 10 minuti), spesso può seguire cefalea o profonda stanchezza. Quando gli attacchi di panico sono ricorrenti si può iniziare ad avere paura di avere altri attacchi modificando senza esito le abitudini quotidiane per cercare di prevenire l’insorgenza dei sintomi d’ansia. Tale condizione comporta la presenza di una diagnosi di Disturbo di Panico. Spesso sono evitati luoghi troppo affollati o troppo ampi come centri commerciali, ascensori, metropolitane, piazze. Quest’ ultima condizione è anche conosciuta col nome di Agorafobia ed è spesso riscontrata nei soggetti con Disturbo di Panico. Il disturbo di panico colpisce almeno una persona su 75, a livello mondiale, durante l’arco della vita (Sarti et al.,2000).
La terapia farmacologica è basata sull’ utilizzo di farmaci ansiolitici al bisogno e farmaci antidepressivi. Questi ultimi devono essere assunti una volta al giorno per circa un anno sotto controllo medico. Un trattamento alternativo, indicato dalle linee guida presenti in letteratura, è quello psicoterapeutico di tipo cognitivo-comportamentale che si basa su colloqui settimanali per alcuni mesi.
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Dott.ssa Tiziana Corteccioni
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