Cannabis legale per curare attacchi di panico e ansia sociale
Gli effetti psicotropi e neuroprotettivi della cannabis light.
La cannabis light è legale perché contiene una concentrazione di tetraidrocannabinolo (THC) inferiore allo 0,5-0,6%. Tale sostanza si estrae dalla pianta denominata cannabis sativa. Non è, infatti, la cannabis ad essere vietata dalla legge ma la presenza all’interno di questa pianta della sostanza psicotropa del THC. La cannabis light, pertanto, non presenta potenziali effetti psicotropi.
La cannabis sativa è una delle piante più antiche coltivate dagli uomini. Il cannabidiolo (CBD) è il principale composto non psicomimetico derivato dalla cannabis. Il CBD è tra i principali metaboliti secondari della cannabis privi degli effetti psicoattivi del THC. È un composto a base di resorcinolo con un ampio spettro di potenziali proprietà terapeutiche, inclusi effetti neuroprotettivi in numerose condizioni patologiche.
La neuroprotezione del CBD è dovuta alle sue attività antiossidanti e antinfiammatorie ed alla modulazione di un gran numero di bersagli biologici cerebrali (recettori, canali) coinvolti nello sviluppo o nel mantenimento delle malattie neurodegenerative.
In alcuni studi preclinici, infatti, i ricercatori hanno dimostrato che il CBD presenta potenziali proprietà antiepilettiche, antiossidanti, antinfiammatorie, antipsicotiche, ansiolitiche e antidepressive. Inoltre, nelle ricerche hanno valutato anche che il CBD riduce gli effetti di dipendenza da alcune droghe d’abuso.
Negli studi clinici, poi, il CBD si è dimostrato sicuro, ben tollerato ed efficace nel mitigare i sintomi associati a diversi tipi di disturbi convulsivi ed epilessie infantili. Dato che il trattamento con il solo CBD è insufficiente nella gestione dei movimenti coreici dei pazienti con malattia di Huntington, sono attualmente allo studio altri trattamenti con derivati della cannabis.
Cannabis light e malattia di Parkinson
I pazienti con malattia di Parkinson hanno riportato miglioramenti nel sonno ed una migliore qualità della vita con CBD. Tuttavia, per chiarire completamente il potenziale terapeutico del CBD sui sintomi dei disturbi del movimento, in futuro dovranno ancora essere condotti studi su larga scala, randomizzati, controllati con placebo.
Attualmente, inoltre, non ci sono studi sull’uomo che hanno studiato gli effetti del CBD nella malattia di Alzheimer o nella depressione, giustificando ulteriori indagini in questo settore, considerando che il CBD ha dimostrato di avere effetti negli studi preclinici. Con l’uso del CBD nel disturbo d’ansia sociale o nel disturbo di panico sono state riportate proprietà ansiolitiche. Non è, però, ancora utilizzato per la cura di questi disturbi.
Nella schizofrenia sono emersi effetti antipsicotici mentre nelle dipendenze da alcol e droghe effetti anti-dipendenza. Tuttavia, anche in questi casi, sono necessari studi più ampi, randomizzati e controllati con placebo per valutare il potenziale terapeutico del CBD (Elsaid et al., 2019).
In una ricerca, inoltre, sono stati esaminati studi di laboratorio e clinici sul potenziale ruolo terapeutico del CBD nella malattia di Parkinson, nella malattia di Alzheimer, nel morbo di Huntington, nella sclerosi multipla (SM), nella sclerosi laterale amiotrofica e nell’ischemia cerebrale.
Le prove precliniche, pertanto, hanno mostrato in gran parte che il CBD può produrre effetti benefici nei pazienti con malattia di Alzheimer, malattia di Parkinson e sclerosi multipla. Il suo impiego per questi disturbi, però, richiede un’ulteriore conferma da studi clinici ben progettati. La dimostrazione pre-clinica dell’attività antiepilettica del CBD è supportata da recenti studi clinici su soggetti epilettici umani resistenti ai farmaci antiepilettici.
Viene mostrato anche un potenziale utilizzo su bambini e giovani adulti affetti da epilessia refrattaria. Le prove per l’uso del CBD nel morbo di Parkinson non sono ancora supportate da dati sufficienti, mentre sono disponibili solo pochi studi tra cui un piccolo numero di pazienti (Mannucci et al., 2017).
Riferimenti bibliografici:
Mannucci C et al (2017). Neurological Aspects of Medical Use of Cannabidiol. CNS Neurol Disord Drug Targets.16(5): 541-553.
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Dott.ssa Tiziana Corteccioni
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