Cause psicologiche del disturbo ossessivo-compulsivo
Il ruolo del disgusto
Evidenze scientifiche suggeriscono che il disturbo ossessivo-compulsivo sarebbe caratterizzato da un accresciuto disgusto autoriferito. Il rapporto tra le credenze ossessive ed il disgusto rimane, però, ancora poco chiaro.
Uno studio ha definito, come possibile causa di risposte fisiologiche intensificate di disgusto, un accresciuto tratto emotivo autoriferito osservato in individui con disturbo ossessivo-compulsivo. Nella ricerca, inoltre, è stato valutato se le convinzioni ossessive possono essere associate alle risposte al disgusto.
Sono state valutate le risposte al disgusto evocate attraverso varie categorie di immagini stimolo: rifiuti corporei (escrementi, urina), contaminazione, pregiudizi, immagini socio-morali, immagini neutre, immagini negative non disgustose.
Gli stimoli sono stati presentati a 25 individui con disturbo ossessivo-compulsivo, 21 soggetti con disturbi d’ansia non ossessivi e 25 partecipanti sani. Successivamente sono state misurate le risposte facciali al disgusto attraverso sensori elettromiografici ed elettrodermici.
Dai risultati è emerso che gli individui con disturbo ossessivo-compulsivo mostravano una maggiore propensione al disgusto ed al disgusto autoriferito di fronte ad immagini di rifiuti corporei rispetto ai partecipanti sani o ansiosi non ossessivi. Tuttavia non vi erano differenze di gruppo nelle risposte fisiologiche. Le convinzioni ossessive erano positivamente correlate con un maggiore disgusto autoriferito di fronte ad immagini neutre. Si osservava, inoltre, una maggiore attività dell’elevatore del labbro superiore di fronte ad immagini negative non disgustose.
Gli individui con disturbo ossessivo-compulsivo, pertanto, presenterebbero un’elevata propensione al disgusto, riferendo tale esperienza soggettiva, davanti a stimoli di rifiuti corporei. In letteratura ci sarebbero, però, scarse evidenze relative a risposte anomale al disgusto fisiologico. L’intensità delle credenze ossessive sarebbe associata con una tendenza a rispondere con disgusto in contesti che non sono disgustosi, indicando che proprio le credenze ossessive possono essere implicate nel disgusto patologico. Le anomalie relative al disgusto autoriferito, osservate nei soggetti con disturbo ossessivo-compulsivo, non sarebbero associate ad anomalie dell’attività elettrodermica o delle risposte elettromiografiche facciali. Sarebbero le credenze ossessive disadattive, comuni negli ossessivi, a predire un’accresciuta sensibilità al disgusto in contesti in cui le fonti oggettive di disgusto sono assenti (Whitton et al., 2015).
Diverse variabili sono state associate con lo sviluppo ed il mantenimento del sottotipo di contaminazione del disturbo ossessivo-compulsivo, anche se la rilevanza di questi fattori non è stata chiaramente stabilita. Uno studio si è proposto di analizzare la rilevanza e la specificità di queste variabili. 45 donne con punteggi elevati sui sintomi ossessivo-compulsivi di contaminazione (n = 16) o sintomi di controllo (n = 15) o punteggi non clinici (n = 14) hanno partecipato ad un compito di evitamento comportamentale di uno stimolo ossessivo di contaminazione. Sono state valutate variabili di risposta, vulnerabilità emotive, cognitive, fisiologiche e comportamentali dei partecipanti. I risultati hanno mostrato che la paura delle malattie rappresentava una vulnerabilità relativa specifica dei partecipanti con ossessioni di contaminazione. Tali partecipanti hanno risposto allo stimolo di contaminazione con un disgusto soggettivo significativamente più alto. Anche il livello di ansia, la voglia di lavarsi, l’emozione di minaccia, le valutazioni sulla gravità della contaminazione sono risultate superiori in tali soggetti. Tutti i partecipanti clinici hanno mostrato un’accelerazione della frequenza cardiaca e maggiori valutazioni sulla probabilità di contaminazione rispetto al gruppo non clinico (Garcia-Soriano et al., 2016).
Anomalie nel controllo cognitivo e nelle risposte al disgusto sono ben documentate nelle ricerche relative al disturbo ossessivo-compulsivo. Tali risposte possono interferire anche con la flessibilità dei ragionamenti morali. Uno studio ha confrontato individui con disturbo ossessivo-compulsivo con individui sani ed individui affetti da altri disturbi ansiosi sull’uso del ragionamento morale. La ricerca, inoltre, ha individuato anomalie nel controllo inibitorio, nella flessibilità cognitiva e nelle risposte al disgusto ipotizzando che queste caratteristiche siano alla base della rigidità morale di alcuni pazienti affetti da disturbo ossessivo-compulsivo.
Nello studio sono stati reclutati 23 individui con disturbo ossessivo-compulsivo, 21 soggetti affetti da ansia non ossessiva e 24 partecipanti sani. I soggetti reclutati hanno dato risposte a scelta su tre tipi di dilemmi morali: benigni, impersonali e personali. Sono stati successivamente individuati i punteggi alle misure di flessibilità cognitiva, controllo inibitorio e tratti di disgusto.
Dai risultati è emerso che gli individui con disturbo ossessivo-compulsivo avevano dato meno risposte utilitaristiche a dilemmi morali impersonali rispetto ai sani, ma non agli individui affetti da altri disturbi d’ansia. Una flessibilità cognitiva più povera è stata associata ad un minor numero di risposte utilitaristiche a dilemmi impersonali nel gruppo ossessivo. Una maggiore sensibilità al disgusto è stata associata ad un aumento delle risposte utilitaristiche ai dilemmi personali nel gruppo ossessivo ma ad una riduzione delle risposte utilitaristiche ai dilemmi impersonali nel gruppo ansioso.
Questi dati indicherebbero che gli individui affetti da disturbo ossessivo-compulsivo utilizzerebbero un più rigido ragionamento morale in risposta a dilemmi morali impersonali rispetto agli individui sani e questo potrebbe essere associato ad una ridotta flessibilità cognitiva. La sensibilità al disgusto può esercitare effetti opposti sul ragionamento morale dei soggetti con disturbo ossessivo-compulsivo rispetto a quelli con altri disturbi d’ansia (Whitton et al., 2014).
Riferimenti bibliografici:
Garcia-Soriano G et al (2016). Emotional and Cognitive Variables Associated with Contamination-Related Obsessive-Compulsive Symptoms. Span J Psychol. 19: E25.
Whitton AE et al (2014). Moral rigidity in obsessive-compulsive disorder: do abnormalities in inhibitory control, cognitive flexibility and disgust play a role? J Behav Ther Exp Psychiatry. 45(1): 152-9.
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Dott.ssa Tiziana Corteccioni
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