Come migliorare la qualità del sonno nella depressione
Cosa fare quando il sonno è poco profondo o eccessivo.
Aumentare il sonno profondo, nella sua durata e qualità, è un desiderio di tutti, non solo dei soggetti affetti da depressione.
Quante ore di sonno profondo si dovrebbe dormire in una notte?
Quante sono le ore di sonno minime, ideali?
Alcuni individui si sentono riposati con 6 ore di sonno mentre altri necessitano 8 o più ore di sonno per recuperare l’energia necessaria ad affrontare gli impegni della giornata.
Quali possono essere le cause di un sonno profondo breve?
La depressione può essere caratterizzata da sonno insufficiente, poco profondo, di scarsa qualità oppure eccessivo.
Una ricerca ha valutato il ruolo della qualità di sonno percepita nel predire la funzione cognitiva soggettiva oltre che oggettiva negli adulti con Depressione Maggiore.
Sono stati reclutati adulti affetti da depressione ricorrente (n = 100) che hanno avuto un episodio depressivo maggiore di gravità moderata e controlli sani, abbinati per età, sesso ed educazione (n = 100). A questi soggetti è stato somministrato un test per valutare le funzioni cognitive (THINC). Il THINC include misure soggettive e oggettive della funzione cognitiva. Nella ricerca la qualità del sonno è stata valutata utilizzando l’indice di qualità del sonno di Pittsburgh (PSQI).
Dai risultati è emerso che, rispetto ai controlli sani, gli individui con depressione hanno riportato una qualità di sonno significativamente peggiore, valutata mediante i punteggi del PSQI. Sia la scarsa qualità di sonno percepita sia la gravità della depressione sono state considerate in grado di prevedere in modo indipendente le alterazioni della performance cognitiva soggettiva. Solo la scarsa qualità di sonno percepita determinava deterioramenti cognitivi oggettivi.
I risultati dello studio, pertanto, indicherebbero che i disturbi cognitivi soggettivi e oggettivi sarebbero correlati sia alla scarsa qualità di sonno percepita sia alla gravità della depressione sottolineando l’importanza del trattamento dei disturbi del sonno nella depressione (Cha et al., 2018).
Come migliorare la qualità di sonno percepita se si è affetti da un disturbo depressivo?
Utile è associare ad una durata di sonno sufficiente alcune attività finalizzate al recupero del benessere. La maggior parte della ricerca sui disturbi dell’umore, infatti, si è concentrata solo su interventi terapeutici farmacologici e psicoterapeutici. Al contrario, l’utilità di interventi meno strutturati, come le modifiche dello stile di vita o le strategie finalizzate al recupero del benessere, è spesso sottovalutata.
L’obiettivo di una ricerca è stato quello di valutare la frequenza d’uso e l’utilità percepita di alcune strategie di recupero del benessere nella depressione bipolare e unipolare. La Depression and Bipolar Support Alliance (DBSA) ha condotto un sondaggio online chiedendo ai partecipanti l’uso e l’utilità percepita di tali strategie. 896 partecipanti hanno completato il sondaggio (depressione unipolare: n = 447 soggetti; depressione bipolare: n = 449 soggetti). Le strategie di recupero del benessere sono state utilizzate rispettivamente dal 62% e dal 59% delle persone affette da depressione bipolare e unipolare. Le attività praticate erano le seguenti: ascoltare musica, socializzare e dormire un numero adeguato di ore. La maggior parte dei partecipanti ha riferito un grande beneficio da queste attività. L’uso delle strategie di recupero del benessere è stato associato ad una maggiore efficacia complessiva dei trattamenti, ad una maggiore disponibilità soggettiva all’uso di farmaci, ad intraprendere percorsi di psicoterapia ed a partecipare a gruppi di sostegno. Le strategie di recupero del benessere dovrebbero essere considerate in un piano di trattamento olistico per la cura della depressione (Rosenblat et al., 2018).
L’obiettivo di una ricerca è stato quello di valutare l’associazione tra qualità di sonno e funzione cognitiva negli anziani che soffrono di insonnia, con o senza una storia di dolore cronico. 60 adulti anziani con insonnia e storia di dolore cronico (n = 33, età media = 69,5 anni) o nessuna storia di dolore cronico (n = 27, età media = 69,7 anni) hanno completato 14 giorni di diari ed effettuato l’actigrafia con misurazione della latenza di inizio del sonno, la veglia dopo l’inizio del sonno, l’efficienza del sonno e la qualità del sonno. I partecipanti hanno completato test per valutare le misure cognitive quotidiane della velocità di elaborazione, il ragionamento e la memoria verbale.
Dai risultati è emerso che negli anziani con storia di dolore cronico ed insonnia il miglioramento del sonno e la riduzione dei sintomi depressivi può giovare alle funzioni cognitive. Le discrepanze nei parametri del sonno hanno comportato la necessità di una valutazione dei risultati alla luce della qualità oggettiva e percepita del sonno quando si studiano gli effetti dell’insonnia sulle funzioni cognitive (Curtis et al., 2018).
Riferimenti bibliografici:
Cha DS et al (2018). Perceived sleep quality predicts cognitive function in adults with major depressive disorderindependent of depression severity. Ann Clin Psychiatry. 30(4): e1-e10 [Epub ahead of print].
Rosenblat JD et al (2018). Frequency of use and perceived helpfulness of wellness strategies for bipolar and unipolar depression. Ann Clin Psychiatry. 30(4): 296-304.
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Dott.ssa Tiziana Corteccioni
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