Come non farsi condizionare dal giudizio e dai pregiudizi degli altri
Il giudizio e i pregiudizi degli altri non devono condizionare la vita di chi soffre: è ora di dire basta!
Viviamo in una società dove il giudizio ed i pregiudizi degli altri sono ancora molto forti e possono influenzare profondamente le nostre scelte di vita.
In ambito psicologico è ancora molto forte lo stigma ovvero la disapprovazione sociale quando si dichiara di soffrire di un disturbo mentale o di assumere farmaci come opzione terapeutica. Si tratta dei cosiddetti pregiudizi che, come dice la parola stessa, vengono pronunciati prima ancora di farsi un’idea per giudicare una condizione di sofferenza.
Lo stigma limita le opportunità di vita delle persone con disturbi mentali. L’autostigma è l’interiorizzazione di stereotipi negativi e secondo le ricerche scientifiche ostacolerebbe il recupero del benessere. L’effetto dell’autostigma sul recupero di 222 pensionati affetti da disabilità e malattie mentali da oltre 2 anni è stato valutato somministrando la Recovery Assessment Scale. Una maggiore autostigmatizzazione era associata ad una significativa diminuzione del recupero del benessere dopo un anno (non significativa dopo 2 anni) (Oexle et al., 2018).
Come fare per abbattere lo stigma?
Il libro “Ho bisogno di una pillola?”, Vallardi Editore nasce proprio con l’obiettivo di smantellare lo stigma nei confronti di chi soffre di un disturbo mentale. E’ acquistabile online e nelle migliori librerie.
Cito le seguenti frasi: “Non sei matto perché vai da uno psichiatra?”, “Non assumere farmaci! Devi metterci più impegno e vedrai che riuscirai a farcela da solo”, “Smettila di stare tutto il giorno al letto: sei pigro, sei immaturo, è ora che cresci!”. Si tratta di affermazioni piene di violenza di persone che spesso le pronunciano a fin di bene (ovvero per aiutare i propri cari depressi) e che non fanno altro che peggiorare le cose.
Per vivere una vita autentica e soddisfacente, è fondamentale imparare a non farsi condizionare da queste influenze esterne.
Il ruolo del giudizio degli altri
Il giudizio degli altri si basa su percezioni soggettive e limitate, non sulla verità assoluta. Le persone formulano opinioni su di noi in base alle loro esperienze di vita, ai propri valori ed alle proprie credenze. Queste non necessariamente riflettono la realtà. Il giudizio va letto come una riflessione di chi giudica piuttosto che come una qualità di colui che viene giudicato.
Cosa sono i pregiudizi?
I pregiudizi sono opinioni preconfezionate che possono riguardare l’etnia, il genere, l’orientamento sessuale, l’aspetto fisico e molti altri aspetti della nostra identità. I pregiudizi limitano la nostra capacità di vedere gli altri. Le persone non sono viste per quello che sono veramente e spesso vengono escluse socialmente, senza un motivo valido.
Come farsi scivolare addosso il giudizio degli altri e i pregiudizi?
Bisogna costruire una forte autostima basata sulla conoscenza personale, l’accettazione dei propri punti di forza e delle proprie debolezze, comprese le nostre diversità. Possiamo sentirci diversi dalle altre persone ma, non per questo, siamo meno validi degli altri o non abbiamo qualità. Ogni giorno dobbiamo riconoscere e valorizzare i nostri successi.
La pratica della Mindfulness può aiutare a vivere nel presente senza essere sopraffatti dai giudizi altrui, riducendo l’ansia ed aumentando la capacità di concentrarsi su ciò che è veramente importante.
Bisogna sempre chiedersi quali informazioni ci da quel giudizio sulla persona giudicante piuttosto che domandarsi se è vero quel giudizio.
La psicoterapia cognitivo-comportamentale può essere un valido aiuto per stabilire i confini necessari a difendersi dai giudizi e dai pregiudizi delle altre persone.
Liberarsi dal giudizio e dai pregiudizi degli altri richiede tempo. È un processo che coinvolge la costruzione di una solida autostima, la meditazione, lo sviluppo di un pensiero critico e la capacità di circondarsi di persone positive ovvero non giudicanti.
La lettura del libro “Ho bisogno di una pillola?” e la consultazione delle ricerche a riguardo può aiutare a comprendere meglio l’importanza di combattere lo stigma.
Riferimenti bibliografici:
Corteccioni T(2024). Ho bisogno di una pillola? Vallardi Editore.
Oexle et al.(2018). Self-stigma as a barrier to recovery: a longitudinal study. Randomized Controlled Trial. Eur Arch Psychiatry Clin Neurosci. 268(2):209-212.
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Dott.ssa Tiziana Corteccioni
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