Come riprendersi dopo un’interruzione di gravidanza (aborto)?

Tristezza, depressione e ansia tra le conseguenze psicologiche di un aborto interno, spontaneo, volontario o terapeutico

Come riprendersi e cosa fare dopo una o più interruzioni di gravidanza consecutive?

Un aborto interno, spontaneo, volontario o terapeutico rappresenta un vero e proprio trauma, sia fisico che psicologico. Un evento traumatico aumenta il rischio di avere conseguenze psicologiche, ad esempio si può soffrire di tristezza, ansia e depressione post-aborto spontaneo, interno o effettuato volontariamente (per ragioni personali oppure motivi di salute).

Durante un’interruzione volontaria di gravidanza si può arrivare a non provare nulla, prendendo consapevolezza dell’accaduto solo successivamente, quando sono molto comuni oscillazioni emotive tra rabbia, sentimenti di colpa e impotenza. Queste emozioni a volte non sono facilmente tollerabili soprattutto se la scelta di effettuare un aborto volontario non viene presa in maniera autonoma ma è dettata da condizionamenti esterni. L’elaborazione di queste emozioni intense e difficilmente regolabili può essere effettuata più velocemente grazie ad un percorso di psicoterapia.

Anche l’aborto interno o spontaneo, sia che si verifichi nelle prime settimane di gravidanza che in una fase successiva della gestazione, è un evento che può essere difficile da elaborare. Può essere paragonabile ad un lutto significativo e come tale deve essere considerato. Ancora più difficilmente sostenibile, dal punto di vista emotivo, è la presenza di aborti ricorrenti interni, spontanei, volontari o terapeutici.
Gli aborti spontanei ripetuti, ovvero tre o più perdite consecutive di gravidanze desiderate, si verificano nel 2-3% delle coppie che cercano di concepire. Rappresentano un disturbo multifattoriale e sono disponibili solo alcune terapie efficaci. Le conseguenze psicologiche degli aborti spontanei ricorrenti sono una maggiore prevalenza di stress e depressione mentre le conseguenze mediche generali consistono in un aumento del rischio di insorgenza di malattie autoimmuni e di patologie cardiovascolari. Sia lo stress psicologico che la depressione maggiore sono notevolmente più comuni tra le donne con aborti spontanei ricorrenti rispetto a coloro che concepiscono naturalmente. L’immunologia sembra essere un elemento chiave per comprendere la patogenesi di questa condizione allo scopo di sviluppare un trattamento personalizzato (Krog et al., 2017).

In circa il 50% dei casi non si riescono ad individuare le cause degli aborti interni o spontanei consecutivi: in queste situazioni le preoccupazioni eccessive legate alla gravidanza sembrerebbero avere un ruolo importante. Le donne che hanno presentato aborti spontanei ripetuti possono sviluppare sintomi psicofisici significativi in seguito alle perdite, questo rende ancora più complesso portare a termine una gravidanza. Oltre a depressione ed ansia possono manifestarsi anche altri disturbi psichici come il disturbo post-traumatico da stress (PTSD) e il disturbo ossessivo compulsivo (OCD) (Lachmi-Epstein et al., 2012).
In uno studio è stata confrontata la prevalenza di stress e depressione tra 301 donne con aborti spontanei ricorrenti prima della dodicesima settimana di gravidanza e 1813 donne che avevano partorito naturalmente. E’ stato utilizzato l’indice di Depressione Maggiore (Major Depression Index o MDI) per valutare i sintomi della depressione e la scala di Cohen (Cohen’s Perceived Stress Scale o PSS) per misurare lo stress. Anche i dati demografici sono stati considerati.
Dai risultati è emerso che 26 donne con aborti spontanei ricorrenti (ovvero l’8,6%) avevano un punteggio all’MDI corrispondente ad una depressione moderata/grave. Un alto livello di stress, definito come un punteggio ≥19 alla scala PSS, è stato riportato da 124 donne con aborti ripetuti (41,2%) e 420 donne (23,2%) che avevano partorito naturalmente.
Questo studio ha sottolineato l’importanza della sofferenza psicologica delle donne con aborti spontanei consecutivi rispetto alle donne con gravidanze e parti fisiologici (Kolte et al., 2015).

Le donne con perdite fetali ricorrenti spesso presentano anomalie nei valori ematici del TSH, del livello di prolattina e di glucosio. Oltre a valutare questi parametri, insieme ai livelli di ansia e depressione, lo screening di queste pazienti comprende il cariotipo parentale, la valutazione anatomica dell’utero ed il profilo ormonale. A volte è necessario un trattamento anti-trombotico in caso di malattia idiopatica (ovvero senza causa apparente). Secondo alcune ricerche nelle donne con aborti spontanei consecutivi da cause imprecisate ed in quelle con malattia idiopatica è presente comunque un tasso di natalità del 75% alla gravidanza successiva. Gli aborti ripetuti rappresenterebbero, pertanto, una condizione complessa che va ulteriormente indagata al fine di individuare l’approccio terapeutico ginecologico più adeguato (Bashiri et al., 2011).
Come superare un aborto interno o spontaneo? Come riprendersi dopo un’interruzione di gravidanza volontaria o terapeutica? Cosa fare dopo aborti spontanei consecutivi? Una delle forme più comuni e ben accettate di trattamento per le conseguenze psicologiche di aborti ricorrenti interni, spontanei, volontari o terapeutici è la terapia cognitivo-comportamentale. Molti studi hanno dimostrato che questo trattamento può avere un impatto significativo anche sulla probabilità di una successiva gravidanza fisiologica, quindi ad esito positivo (Lachmi-Epstein et al., 2012).

Riferimenti bibliografici:

Bashiri A et al (2011). [Recurrent pregnancy loss–evaluation and treatment]. Harefuah. 150(11): 852-6, 875. [Article in Hebrew].

Kolte AM et al (2015). Depression and emotional stress is highly prevalent among women with recurrent pregnancy loss. Hum Reprod. 30(4): 777-82.

Krog MC et al (2017). [Recurrent pregnancy loss]. Ugeskr Laeger. 179(17). [Article in Danish].

Lachmi-Epstein A et al (2012). [Psychological and mental aspects and “tender loving care” among women with recurrent pregnancy losses]. Harefuah. 151(11):633-7, 654. [Article in Hebrew].

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Dott.ssa Tiziana Corteccioni

Psichiatra psicoterapeuta Roma Tiziana Corteccioni

Psichiatra e Psicoterapeuta.
Riceve a Roma e a Perugia.

La Dott.ssa Tiziana Corteccioni è un Medico Chirurgo, Specialista in Psichiatria, Psicoterapeuta ad orientamento clinico cognitivo comportamentale. Collabora con l'Associazione di Clinica Cognitiva, sede di Roma.

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