Come smettere di avere paura dei cani o dei ragni
Superare cinofobia o aracnofobia con la psicoterapia.
La paura dei cani (cinofobia) e la paura dei ragni (aracnofobia) come tutti i disturbi d’ansia sono caratterizzate da una sovrastima degli esiti avversi di uno o più stimoli percepiti come minacciosi. Tale correlazione illusoria potrebbe svolgere un ruolo importante nella terapia di queste e di altre fobie specifiche. Tuttavia si sa poco sull’origine cerebrale di questi pregiudizi cognitivi. In uno studio di risonanza magnetica funzionale 18 pazienti di sesso femminile con fobia dei ragni e 18 controlli sani sono stati esposti a foto di ragni, funghi o cuccioli di cane e ad un successivo shock elettrico doloroso oppure a nessuno shock elettrico in maniera del tutto casuale. Sia i pazienti che i controlli sani si aspettavano con maggiore probabilità lo shock elettrico dopo aver visionato le immagini dei ragni. È importante sottolineare che solo i pazienti con fobia dei ragni hanno continuato a sovrastimare questa associazione dopo l’esperimento. La forza di questa associazione era predetta da un aumento dei pregiudizi di avversione al risultato dell’esperimento e da un incremento dell’attività della corteccia motoria sensoriale primaria in risposta allo shock elettrico dopo l’esposizione alle immagini dei ragni. La maggiore attivazione della corteccia prefrontale dorsolaterale sinistra alle immagini dei ragni ha predetto tale correlazione. Questi risultati supportano la teoria che gli stimoli relativi ad una fobia amplificherebbero le spiacevoli rappresentazioni motorie, sensoriali di tali oggetti avversi le quali, a loro volta, potrebbero promuoverne la sovrastima. L’iperattività della corteccia prefrontale dorsolaterale sinistra rifletterebbe una maggiore occupazione di risorse esecutive dopo stimoli relativi alla fobia complicando così il monitoraggio delle contingenze oggettive ed impedendo la separazione dalla paura (Wiemer et al., 2015).
Cosa significa avere paura dei cani o dei ragni?
Lo spazio peripersonale è definito come l’area che circonda i nostri corpi, fondamentale per l’adattamento del nostro comportamento sociale. Come zona di interazione con il mondo esterno lo spazio peripersonale è coinvolto nel controllo dell’azione motoria e nella protezione del corpo. I confini di tale spazio sono noti per essere flessibili ma, finora, si sa poco su come i confini possano essere influenzati da una paura irragionevole.
La paura irragionevole, in presenza di un oggetto temuto, estenderebbe la rappresentazione neurale dello spazio multisensoriale che ci circonda con lo scopo di espandere lo spazio di protezione attorno al corpo. Per verificare questa ipotesi sono stati reclutati due gruppi di partecipanti non clinici: partecipanti spaventati e sicuri. La sensibilità alla cinofobia è stata valutata attraverso la compilazione di un questionario. È stata misurata l’estensione dello spazio peripersonale dei partecipanti in presenza di stimoli uditivi minacciosi (cani che ringhiavano) e non minacciosi (pecore che belavano). Dai risultati è emerso che, in presenza dello stimolo uditivo dei cani, lo spazio peripersonale dei partecipanti spaventati era più grande di quello dei partecipanti sicuri. Le dimensioni dello spazio peripersonale sembrerebbero, pertanto, modulate in modo adattivo dalla cinofobia suggerendo che l’ansia può personalizzarne i confini.
L’ansia, ad eccezione della fobia sociale, è stata raramente studiata come un disturbo di interazione sociale. Queste scoperte potrebbero aiutare a sviluppare nuove strategie di trattamento dei disturbi d’ansia (Taffou & Viaud-Delmon, 2014).
Come smettere di avere paura dei cani o dei ragni?
Come superare la cinofobia o l’aracnofobia?
Quale è la cura più efficace per i sintomi di queste fobie?
Nella cinofobia ed aracnofobia i trattamenti di esposizione sono utili ed efficaci nel ridurre la paura fobica ed i comportamenti di evitamento associati. Una terapia di esposizione ad immaginazione attiva può essere una valida alternativa all’esposizione in vivo (Rentz et al., 2003).
Un trattamento innovativo per la fobia dei cani sembrerebbe basato sulla realtà virtuale la quale combina adeguatamente l’esperienza visiva ed uditiva al fine di ottenere un potente strumento per migliorare l’elaborazione sensoriale e modulare l’attenzione (Suied et al., 2013).
Riferimenti bibliografici:
Rentz TO et al (2003). Active-imaginal exposure: examination of a new behavioral treatment for cynophobia (dog phobia). Behav Res Ther. 41(11): 1337-53.
Suied C et al (2013). Auditory-visual virtual reality as a diagnostic and therapeutic tool for cynophobia. Cyberpsychol Behav Soc Netw. 16(2): 145-52.
Taffou M & Viaud-Delmon I (2014). Cynophobic fear adaptively extends peri-personal space. Front Psychiatry. 5: 122.
Segui la Dott.ssa Corteccioni sui Social
Ricerca articolo su patologia di interesse
News
Dott.ssa Tiziana Corteccioni
ULTIMI ARTICOLI
Come capire se è il caso di andare dallo psichiatra?
Andare dallo psichiatra non significa avere un disturbo mentale grave che necessita di una cura farmacologica importante. Lo psichiatra, ancora oggi, è visto come un…
Come combattere l’ansia e trasformarla in forza
Come calmare l’ansia velocemente e ritornare forti come prima? L’ansia è un’esperienza comune, un segnale di disagio che può manifestarsi in molte forme variando da…
Come riprendere un sonno regolare dopo le vacanze?
Quali sono le implicazioni sulla salute di un riposo notturno adeguato e le strategie per regolare un ritmo sonno-veglia alterato? Il sonno è una funzione…
Strage familiare: il significato in psicologia e i metodi per prevenirla
Come e perchè si può arrivare a compiere lo sterminio dei propri familiari, il parere di una psichiatra che spiega quali sono gli strumenti per…