Conseguenze cerebrali della carenza di sonno - Psichiatra Roma

Conseguenze cerebrali della carenza di sonno

La salute mentale inizia dal riposo notturno.

L’insonnia è un disturbo cronico molto frequente ed ha un impatto significativo sulla salute della popolazione generale. Le cause neurobiologiche dell’ipervigilanza e dell’insonnia non sono state completamente individuate.

Una ricerca ha applicato la spettroscopia alla risonanza magnetica su un campione di 20 pazienti affetti da insonnia (12 femmine, 8 maschi di età pari a 42,7 ± 13,4 anni) e su 20 soggetti con buon riposo notturno (12 femmine, 8 maschi di età pari a 44,1 ± 10,6 anni). Sono stati valutati i più importanti neurotrasmettitori inibitori ed eccitatori del sistema nervoso centrale, ovvero l’acido γ-aminobutirrico (GABA) ed il glutammato, a livello della corteccia cingolata anteriore e della corteccia prefrontale dorsolaterale. Dai risultati della ricerca emergevano livelli di GABA nella corteccia cingolata anteriore associati positivamente alla durata di sonno abituale. Nel gruppo dei pazienti con insonnia, inoltre, il glutammato risultava aumentato a livello della corteccia prefrontale dorsolaterale. Nei soggetti affetti da insonnia, quindi, i livelli di glutammato potrebbero essere la causa della presenza dell’ipervigilanza al momento di coricarsi (Spiegelhalder et al., 2016).

I dati di neuroimaging hanno valutato nell’insonnia anche un’iperattività corticolimbica che può interferire con l’inizio o il mantenimento del sonno. Le prestazioni diurne dei pazienti che non dormono bene sarebbero associate ad una ipoattivazione delle aree corticolimbiche ed i livelli corticali del neurotrasmettitore GABA sembrerebbero ridotte. All’elettroencefalogramma si riscontrerebbe un’anormale morfometria cerebrale a livello della corteccia frontale, dell’ippocampo e/o della corteccia cingolata anteriore (Spiegelhalder et al., 2013).

L’insonnia subtotale e/o i risvegli notturni hanno generalmente un effetto negativo sulla qualità della vita. I tratti della personalità, l’ansia, i sintomi depressivi, la stanchezza e le variabili di sonno soggettive sembrerebbero fattori rilevanti nei pazienti affetti da insonnia con o senza comorbilità (coesistenza di più patologie diverse in uno stesso individuo) con disturbi mentali.

Dalle ultime ricerche, infatti, emerge che i soggetti con maggiore estroversione e maggiore sostegno sociale presenterebbero una qualità della vita migliore. Una minore gravità dell’insonnia, una minore stanchezza, una più bassa quota d’ansia e sintomi depressivi più lievi, inoltre, sembrerebbero associati anch’essi con una migliore qualità di vita generale. La presenza di una patologia psichiatrica in comorbilità, invece, peggiorerebbe nettamente la qualità della vita dei soggetti valutati. Migliorare il sostegno sociale potrebbe essere quindi un importante obiettivo terapeutico nella gestione dell’insonnia (Van de Laar et al., 2016).

Secondo le ultime ricerche numerosi trattamenti possono essere efficaci nella cura dell’insonnia. Oltre a quelli farmacologici si possono citare, ad esempio, la psicoterapia cognitivo-comportamentale (Dethier et al., 2016) e l’agopuntura (Shergis et al., 2016).

Nel corso degli ultimi decenni l’uso di ansiolitici ed ipnotici derivati ​​dalle benzodiazepine è aumentato in maniera drammatica. Questi farmaci sono spesso prescritti dai medici di famiglia per trattare l’insonnia senza valutare la connessione reale tra il disturbo del sonno ed i problemi psico-fisici dei pazienti. In uno studio islandese è stato valutato che l’85% dei pazienti che assumevano ipnotici/ansiolitici su prescrizione medica avevano altre patologie psichiatriche in comorbilità. I medici di base, pertanto, dovrebbero essere invitati ad una maggiore prudenza nella prescrizione di benzodiazepine e loro derivati, anche perché non è raro il rischio di abuso e dipendenza da parte dei pazienti (Linnet et al., 2016).

Riferimenti bibliografici:

Dethier M et al (2016). [How I treat… chronic insomnia by cognitive and behavioral therapy].Rev Med Liege. 71(4):165-9.

Linnet K et al (2016). Multimorbidity and use of hypnotic and anxiolytic drugs: cross-sectional and follow-up study in primary healthcare in Iceland.BMC Fam Pract. 17(1): 69.

Shergis JL et al (2016). A systematic review of acupuncture for sleep quality in people with insomnia. Complement Ther Med. 26: 11-20.

Spiegelhalder K et al (2016). Magnetic Resonance Spectroscopy in Patients with Insomnia: A Repeated Measurement Study. PLoS One. 11(6): e0156771.

Spiegelhalder K et al (2013). Neuroimaging studies in insomnia.Curr Psychiatry Rep. 15(11): 405.

Van de Laar M et al (2016). Correlates of general quality of life are different in patients with primary insomnia as compared to patients with insomnia and psychiatric comorbidity. Psychol Health Med. 18:1-12. [Epub ahead of print].

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Dott.ssa Tiziana Corteccioni

Psichiatra psicoterapeuta Roma Tiziana Corteccioni

Psichiatra e Psicoterapeuta.
Riceve a Roma e a Perugia.

La Dott.ssa Tiziana Corteccioni è un Medico Chirurgo, Specialista in Psichiatria, Psicoterapeuta ad orientamento clinico cognitivo comportamentale. Collabora con l'Associazione di Clinica Cognitiva, sede di Roma.

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