Disturbo bipolare: farmaci innovativi e nuove cure senza farmaci
Il disturbo bipolare è caratterizzato da oscillazioni del tono dell’umore incontrollabili intervallate da periodi di benessere. Nella pratica clinica la diagnosi prevede la classificazione del disturbo in più sottotipi. I più comuni sono il tipo 1 ed il tipo 2.
Il disturbo bipolare di tipo 1
Il disturbo bipolare di tipo 1 prevede l’alternanza tra episodi depressivi, periodi di benessere ed episodi maniacali ovvero caratterizzati da marcata elevazione del tono dell’umore, aumento dell’energia, della velocità dei pensieri ed iperattività. Tali episodi, se non trattati tempestivamente, possono portare a manifestazioni psicotiche e al ricovero in ambito psichiatrico.
Il disturbo bipolare di tipo 2
Il disturbo bipolare di tipo 2, invece, non è caratterizzato da episodi maniacali ma da episodi ipomaniacali ovvero da una lieve elevazione del tono dell’umore che comporta generalmente minor disagio personale e familiare con un minor impatto sulla qualità di vita di chi ne soffre.
Differenza genetica
Un recente studio ha dimostrato l’esistenza di una differenza genetica tra i due sottotipi di disturbo bipolare ovvero la presenza di un carico significativamente maggiore di alleli di rischio poligenici per la schizofrenia e per il disturbo bipolare nei pazienti affetti da disturbo bipolare di tipo 1 rispetto ai pazienti affetti da disturbo bipolare di tipo 2. E’ stata individuata, pertanto, una differenza parziale nell’architettura genetica tra i due sottotipi del disturbo e questo potrebbe facilitare l’individuazione di farmaci innovativi specifici (Charney et al., 2017).
Un nuovo farmaco: il lurasidone
Al momento attuale un nuovo farmaco che si è dimostrato efficace nel ridurre i sintomi depressivi del disturbo bipolare è il lurasidone.
Si tratta di un antipsicotico atipico che agisce con un effetto indiretto (attraverso il miglioramento dei sintomi depressivi) sul miglioramento della qualità di vita dei pazienti affetti da disturbo bipolare in fase depressiva.
Una ricerca condotta in 6 settimane ha valutato nei pazienti affetti da disturbo bipolare in fase depressiva l’effetto di lurasidone sia in monoterapia (range di dosaggio: 20-60 mg/die o 80-120 mg/ die) sia come terapia aggiuntiva al litio o acido valproico (dosaggio da 20 a 120 mg/die). L’indice di qualità di vita (HRQoL) dei pazienti è stato misurato utilizzando un questionario specifico (Q-LES-Q SF). I sintomi depressivi sono stati valutati utilizzando la Montgomery-Asberg Depression Rating Scale (MADRS). Dai risultati, su un totale di 340 pazienti in monoterapia e 485 in terapia aggiuntiva rispettivamente, dopo 6 settimane il trattamento con lurasidone ha comportato una riduzione significativa del punteggio alla MADRS che successivamente ha predetto un miglioramento alla scala Q-LES-Q SF.
Il lurasidone, sia in monoterapia che in terapia aggiuntiva al litio o all’acido valproico, sembrerebbe, pertanto, un farmaco efficace nel trattamento della depressione bipolare. Esercitando un effetto sui sintomi depressivi associati al disturbo, infatti, questo farmaco può determinare un significativo miglioramento della qualità di vita dei pazienti (Rajagopalan et al., 2016).
L’efficacia del lurasidone è stata valutata anche in 142 pazienti ambulatoriali con età uguale o superiore a 55 anni affetti da disturbo bipolare di tipo 1 in fase depressiva.
I soggetti reclutati nello studio sono stati valutati a 2 ed a 6 settimane di trattamento, controllati con placebo. Il range delle dosi di lurasidone in monoterapia era pari a 20-60 mg/die oppure 80-120 mg/die mentre quello delle dosi di lurasidone come terapia aggiuntiva a litio o ad acido valproico era di 20-120 mg/die I sintomi depressivi sono stati valutati con la somministrazione della MADRS.
Nel campione reclutato la percentuale di adulti più anziani è stata 88/505 (il 17,4%) nello studio di monoterapia e 54/348 (il 15,5%) nello studio di terapia aggiuntiva. Nei pazienti più anziani in monoterapia la variazione media, alla settimana 6, nel punteggio alla MADRS è stata significativamente maggiore per lurasidone rispetto al placebo. Nel corso dello studio il lurasidone ha avuto effetti minimi sui valori di laboratorio metabolici.
Da questa ricerca emerge un’efficacia di lurasidone in monoterapia negli adulti più anziani con disturbo bipolare. La terapia aggiuntiva con lurasidone, invece, non è stata associata ad un significativo miglioramento clinico in questa popolazione di pazienti. Sia in monoterapia che come terapia aggiuntiva il lurasidone risultava sicuro e ben tollerato nella popolazione anziana (Sajatovic et al., 2016).
Gli interventi psicologici sui pazienti affetti da disturbo bipolare in genere producono risultati misti ed effetti modesti. Lo sviluppo di una nuova terapia cognitivo-comportamentale basata su un modello cognitivo integrato (focalizzato sulle oscillazioni del tono dell’umore) potrebbe aiutare i pazienti a raggiungere gli obiettivi a lungo termine.
I partecipanti ad una ricerca focalizzata sulla strutturazione di questa nuova forma di psicoterapia cognitivo-comportamentale hanno apprezzato e descritto la nuova terapia come centrata sulla persona richiedendo più sedute rispetto alle 16 previste. Le tecniche terapeutiche utilizzate si focalizzavano sulla normalizzazione del tono dell’umore, sull’aumento della comprensione delle oscillazioni del tono dell’umore, sulla prevenzione delle ricadute, sulla rivalutazione nel tempo e sull’uso delle metafore. Tuttavia alcuni pazienti non hanno trovato tali tecniche terapeutiche utili. Dopo la terapia molti soggetti hanno riferito cambiamenti nella gestione delle oscillazioni dell’umore e nel loro modo di pensare (anche se alcuni partecipanti non hanno riportato cambiamenti). Molti partecipanti hanno riferito una maggiore accettazione di loro stessi e del loro disturbo, una maggiore produttività ed una riduzione dell’ansia in situazioni sociali (Joyce et al., 2016).
Riferimenti bibliografici:
Charney AW et al (2017). Evidence for genetic heterogeneity between clinical subtypes of bipolar disorder. Transl Psychiatry. 7(1): e993.
Joyce E et al (2016). What are People’s Experiences of a Novel Cognitive Behavioural Therapy for Bipolar Disorders? A Qualitative Investigation with Participants on the TEAMS Trial. Clin Psychol Psychother. [Epub ahead of print].
Rajagopalan K et al (2016). Effects on health-related quality of life in patients treated with lurasidone for bipolar depression: results from two placebo controlled bipolar depression trials. BMC Psychiatry. 16: 157.
Segui la Dott.ssa Corteccioni sui Social
Ricerca articolo su patologia di interesse
News
Dott.ssa Tiziana Corteccioni
ULTIMI ARTICOLI
Come capire se è il caso di andare dallo psichiatra?
Andare dallo psichiatra non significa avere un disturbo mentale grave che necessita di una cura farmacologica importante. Lo psichiatra, ancora oggi, è visto come un…
Come combattere l’ansia e trasformarla in forza
Come calmare l’ansia velocemente e ritornare forti come prima? L’ansia è un’esperienza comune, un segnale di disagio che può manifestarsi in molte forme variando da…
Come riprendere un sonno regolare dopo le vacanze?
Quali sono le implicazioni sulla salute di un riposo notturno adeguato e le strategie per regolare un ritmo sonno-veglia alterato? Il sonno è una funzione…
Strage familiare: il significato in psicologia e i metodi per prevenirla
Come e perchè si può arrivare a compiere lo sterminio dei propri familiari, il parere di una psichiatra che spiega quali sono gli strumenti per…