Enuresi notturna: cause e conseguenze psicologiche
Enuresi o incontinenza urinaria è un disturbo che colpisce bambini ed adulti condizionando la qualità della vita familiare.
L‘enuresi notturna è un disturbo caratterizzato dalla perdita involontaria di urine durante il sonno notturno quando si è ormai acquisito il controllo degli sfinteri. Può essere primaria o secondaria.
La forma primaria è comune nei bambini con età superiore ai 5 anni che non hanno mai acquisito il controllo sfinterico. La forma secondaria, invece, può essere presente episodicamente in seguito ad eventi stressanti. Anche agli adulti con patologie urologiche o terapie mediche specifiche, inoltre, può capitare di avere incontinenza notturna e di bagnare il letto.
Le cause dell’incontinenza urinaria
Le cause dell’enuresi notturna primaria (PNE) non sono completamente chiare. Tuttavia, il disturbo sembrerebbe dovuto a cause multifattoriali. I fattori genitoriali (compresi gli atteggiamenti familiari nei confronti della PNE) i comportamenti disciplinari e le comorbilità psichiatriche, infatti, sembrerebbero fondamentali. Questi fattori, infatti, condizionerebbero esiti e qualità della vita dei bambini con enuresi.
Uno studio ha valutato la psicopatologia delle madri di bambini con diagnosi di PNE confrontandole con madri di bambini non enuretici. I ricercatori hanno valutato caratteristiche della personalità, prime esperienze traumatiche ed eventuali sintomi psichiatrici.
Nella ricerca sono state reclutate 44 madri di bambini con diagnosi di PNE e 45 madri di bambini non enuretici che sono state selezionate a caso dalla popolazione di una clinica pediatrica. I ricercatori hanno valutato le madri attraverso questionari psicometrici: l’Eysenck Personality Questionnaire Revised Abbreviated (EPQR-A), la Symptom Checklist-90 (SCL-90-R) e il Childhood Trauma Questionnaire (CTQ). È stato somministrato, inoltre, un test sociodemografico con 9 domande strutturate “sì/no” che ha valutato le relazioni intrafamiliari, nonché le percezioni delle madri sull’enuresi e sul suo trattamento.
L’età media dei bambini enuretici era di 7 anni. C’erano differenze significative tra i gruppi per le sottoscale di somatizzazione, ansia libera, comportamento ossessivo-compulsivo, depressione, sensibilità interpersonale, ostilità, ansia fobica nei punteggi SCL-90-R. Tuttavia, non vi era alcuna differenza significativa per la sottoscala dell’ideazione paranoica. Altri dati statisticamente significativi erano le sottoscale di abuso sessuale, abbandono fisico nella CTQ.
La sintomatologia psichiatrica e le esperienze traumatiche dell’infanzia, pertanto, sembrerebbero considerevolmente più alte nelle madri di bambini con PNE. Questo studio, infatti, evidenzia l’importanza di valutare la PNE non solo nell’aspetto biologico ma anche in termini di fattori psicosociali, inclusa la valutazione dello stato mentale delle madri (Durmaz et al., 2017).
Lo scopo di un altro studio era quello di valutare l’effetto dell’enuresi notturna sulla qualità di vita delle madri. I ricercatori, quindi, hanno reclutato madri che avevano un figlio con enuresi notturna (n = 60) e madri che avevano un bambino senza problemi di salute (n = 90). I gruppi erano simili per le seguenti variabili: età del bambino, sesso, numero di fratelli; età e stato civile della madre; stato economico delle famiglie; presenza di assicurazione sanitaria. La domanda chiave era quella di determinare se la differenza tra i due gruppi fosse o meno determinante in termini di qualità della vita. Tutte le madri sono state sottoposte a test specifici: Short-Form Health Survey Questionnaire (SF-36), Spielberg’s State-Trait Anxiety Inventory (STAI), Beck Depression Inventory (BDI).
Tutte le sottoscale di SF-36, ad eccezione di quella del funzionamento sociale, erano significativamente più basse nelle madri di bambini enuretici. Il punteggio di ansia di tratto del test STAI, inoltre, era più alto nelle madri che avevano un bambino con enuresi notturna. Il punteggio medio di BDI, infine, era più alto nel gruppo enuretico. Non vi era alcuna correlazione significativa tra i punteggi di SF-36, STAI e BDI e le seguenti variabili: età del bambino, sesso, numero di fratelli ed età della madre. Questo studio, pertanto, mostrerebbe che la qualità della vita delle madri può essere influenzata negativamente dall’avere un figlio enuresi notturna (Meydan et al., 2012).
Riferimenti bibliografici:
Meydan EA et al (2012). The quality of life of mothers of children with monosymptomatic enuresis nocturna. Int Urol Nephrol. 44(3): 655-9.
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Dott.ssa Tiziana Corteccioni
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