Germofobia: sintomi e cure della paura di contaminarsi
La paura dei germi e dello sporco scatenano una serie rituali compulsivi che portano paradossalmente ad un aggravamento dell’ansia e ad uno stato di trascuratezza.
La germofobia (o misofobia) è la paura marcata, eccessiva e irragionevole dei germi. Si tratta, quindi, di una vera e propria ossessione per i batteri che si cerca di combattere mettendo in atto una serie di rituali di pulizia. La rupofobia, invece, è la paura dello sporco che può essere veicolo di batteri e virus. La finalità ultima del disturbo ossessivo-compulsivo che consegue alla paura dei germi e dello sporco è quella di evitare la morte per propria trascuratezza nell’igiene.
Per dilemma si intende una scelta tra due alternative ugualmente sfavorevoli. Un dilemma importante pervadeva la vita di Howard Hughes (1905-1976) imprenditore, aviatore, personaggio al quale è stato ispirato il film del 2004 The Aviator con Leonardo di Caprio. Questo personaggio, infatti, durante la sua vita, si è trovato a scegliere tra una pulizia senza fine ed una serie di lavaggi finalizzati a ridurre l’ansia dovuta al contatto con sporco e germi, evitando di toccare qualsiasi cosa poteva essere contaminato. La prima alternativa portava a rituali esaustivi per rimanere puliti e la seconda ad estrema trascuratezza personale e sporcizia.
Durante gli ultimi quindici anni della sua vita Hughes era diventato uno scheletro alto e scarno. Era diventato un uomo con capelli arruffati, non lavati, barba arricciata e unghie lunghe. Era solito vestirsi solo con un paio di pantaloncini sporchi o andare in giro nudo. La paura dei germi era predominante fin dalla sua infanzia. All’età di 54 anni, nel 1959, il terrore della contaminazione, quindi, aveva raggiunto proporzioni tali da richiedere case e alberghi chiusi al mondo esterno.
Nella sua stanza le finestre erano chiuse con del nastro adesivo e lui restava nell’oscurità 24 ore al giorno. Le maniglie erano isolate con un massimo di 100 fogli di tessuto, soprattutto quando i suoi aiutanti gli portavano cibo o documenti da firmare. Mangiare e eliminare i rifiuti, poi, erano attività circondate da un elaborato di rituali esaustivi nel tentativo di mantenere l’ambiente libero da germi.
A causa di questi rituali elaborati Hughes si sottoponeva ad un regime dietetico povero, soffriva di costipazione cronica ed incontinenza urinaria. L’aviatore, inoltre, soffriva di molti altri rituali compulsivi tra i quali impilare ripetutamente documenti, riordinare le carte, lavarsi mani ed avambracci con l’alcool. Per gran parte della sua vita questo personaggio ha abusato di un composto analgesico contenente codeina diventandone dipendente per via endovenosa.
In definitiva, le sue paure e compulsioni, il suo rifiuto di bere o mangiare, un massiccio abuso di droghe lo avrebbero portato alla morte per disidratazione e insufficienza renale. Paradossalmente, i comportamenti compulsivi, presumibilmente adottati da Hughes per ridurre la sua paura della morte, hanno contribuito direttamente ad essa.
La caratteristica paradossale nella psicopatologia di questo personaggio o dei soggetti affetti da disturbo ossessivo-compulsivo grave è la coesistenza della germofobia e della rupofobia e, contemporaneamente, l’abbandono dell’igiene personale che porta ad un’immagine personale sporca, trascurata.
Alcuni teorici dell’apprendimento sostengono che il comportamento compulsivo persista a causa dell’ansia. Il lavaggio delle mani riduce momentaneamente l’ansia e, pertanto, diventa compulsivo, ripetitivo e difficile da interrompere (Brownstein & Solyom, 1986). In questo circolo vizioso l’individuo si trova incastrato e con il tempo la paura aumenta a dismisura.
Le cure disponibili per chi soffre di germofobia, rupofobia e disturbo ossessivo-compulsivo sono la terapia cognitivo-comportamentale e la terapia farmacologica. La prima si avvale di tecniche di esposizione e prevenzione della risposta che prevedono il contatto con lo sporco temuto al fine di superarne la paura. La seconda si basa sull’utilizzo di farmaci antidepressivi e antiossessivi.
Riferimenti bibliografici:
Brownstein M & Solyom L (1986). The dilemma of Howard Hughes: paradoxical behavior in compulsive disorders. Can J Psychiatry. 31(3):238-40.
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Dott.ssa Tiziana Corteccioni
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