Insonnia: cosa non fare, come comportarsi, a chi rivolgersi
L’insonnia è un disturbo che colpisce una grande proporzione della popolazione. I soggetti che ne soffrono riferiscono insoddisfazione per la durata o la qualità del sonno con difficoltà nell’iniziare o mantenere il sonno, oltre a un notevole disagio e compromissione nel funzionamento quotidiano. L’insonnia può presentarsi come disturbo isolato o accompagnare altre patologie mediche o psichiatriche quali i disturbi d’ansia e la depressione. L’insonnia persistente non va sottovalutata in quanto può influenzare a lungo termine lo stato di salute (Morin et al., 2015). Alcune abitudini scorrette possono influenzare la qualità del riposo notturno.
Come comportarsi quando si soffre d’insonnia? Avere una vita sedentaria, trascorrere molto tempo a letto (anche senza dormire), fumare in modo eccessivo sono alcune delle caratteristiche tipiche di chi soffre di insonnia. Uno stile di vita più attivo ed una riduzione del fumo non solo migliora il benessere quotidiano ma anche la qualità e la durata del sonno
Cosa non fare ovvero quali sono i comportamenti da evitare per migliorare la qualità del riposo notturno?
La sedentarietà, infatti, è stata associata a sintomi d’insonnia. L’Helsinki Health Study è il nome di una ricerca effettuata dal 2002 al 2016 su impiegati di mezza età della città di Helsinki in Finlandia. I partecipanti inattivi fisicamente, con frequenti sintomi di insonnia, avevano un costo maggiore a breve termine sul sistema sanitario rispetto ai partecipanti fisicamente attivi senza sintomi di insonnia. Sempre dall’Helsinki Health Study è emerso che i fumatori inattivi fisicamente avevano costi più elevati per il datore di lavoro rispetto ai non fumatori fisicamente attivi (Kanerva et al., 2018).
La dipendenza da tabacco e la qualità del sonno sembrerebbero strettamente correlati . Ciò è stato dimostrato da una ricerca effettuata dal 2011 al 2012 mediante la somministrazione di questionari self-report a 405 giovani fumatori adulti (età media di 24 anni, 45% maschi, 45% fumatori giornalieri). Dai risultati è emerso che il 36% dei partecipanti riferiva una scarsa qualità del sonno. Un consumo di sigarette più elevato, la presenza di sintomi di astinenza e di dipendenza da tabacco erano anche associati a una scarsa qualità del sonno (Dugas et al., 2017).
Quando preoccuparsi se si soffre di insonnia? Come curarla e a quale specialista rivolgersi? Lo psichiatra psicoterapeuta può valutare la gravità del disturbo consigliando a chi ne è affetto di intraprendere una psicoterapia e/o una terapia farmacologica. Secondo recenti studi le terapie psicologiche e farmacologiche riducono efficacemente il tempo necessario ad addormentarsi e il tempo di risveglio determinando un aumento della durata del sonno.
Riferimenti bibliografici:
Dugas EN et al (2017). Nicotine dependence and sleep quality in young adults. Addict Behav. 65:154-160.
Kanerva N et al (2018). The joint contribution of physical activity, insomnia symptoms, and smoking to the cost of short-term sickness absence. Scand J Med Sci Sports. [Epub ahead of print].
Morin CM et al (2015). Insomnia disorder. Nat Rev Dis Primers. 1:15026.
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Dott.ssa Tiziana Corteccioni
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