
Obesità: oltre il disturbo alimentare
La World Health Organization definisce il sovrappeso e l’obesità come la presenza di un anormale o eccessivo accumulo di grasso che può comportare rischi per la salute.
L’indicatore generalmente utilizzato per valutarne la presenza è il Body Mass Index (BMI) ovvero il peso della persona (espresso in Kg) diviso per il quadrato dell’altezza (espressa in metri). Un individuo con un BMI superiore a 30 è considerato obeso mentre un soggetto con un BMI uguale o superiore a 25 è considerato in sovrappeso.
Il sovrappeso e l’obesità sono tra i fattori di rischio maggiori per l’insorgenza di un numero elevato di patologie croniche come il diabete, le malattie cardiovascolari e il cancro. Un tempo tali condizioni erano limitate ai paesi industrializzati ad alto reddito mentre oggi sembrano crescere drammaticamente anche nei paesi a basso e a medio reddito, specialmente se urbanizzati (who.int).
Disturbi psicopatologici come il Bing Eating Disorder (BED), anche detto disturbo da alimentazione incontrollata e la Night Eating Syndrome (NES) o disturbo da alimentazione notturna sono stati messi in relazione alla presenza di obesità.
Tali disturbi sono caratterizzati dalla presenza di abbuffate ricorrenti ovvero comportamenti alimentari improvvisi durante i quali il soggetto ha la sensazione di perdere il controllo della qualità e della quantità di cibo ingerita. Tali abbuffate non sono seguite da condotte compensatorie del peso (vomito autoindotto, uso di lassativi, diuretici, enteroclismi, esercizio fisico eccessivo) e pertanto comportano nel tempo l’insorgenza di sovrappeso o obesità.
Il BED sembrerebbe essere associato a una più severa e precoce insorgenza di obesità e un più severo e precoce esordio del disturbo alimentare. L’associazione tra programmi alimentari e trattamenti psicologici, però, può portare nel tempo ad una remissione del disturbo.
Il NES, invece, sembrerebbe essere un disturbo alimentare associato a stress, disturbi del sonno e dell’umore accompagnati spesso da un malfunzionamento del sistema neuroendocrino. Tale disturbo sembrerebbe avere un andamento circadiano e rispondere a farmaci che incrementano la funzionalità serotoninergica (Stunkard & Allison, 2003).
La presenza di obesità sembrerebbe correlata alla presenza di altri disturbi: primi fra tutti i disturbi d’ansia e i disturbi dell’umore.
Numerosi studi dimostrano che l’obesità, soprattutto nelle donne, è generalmente associata a sintomi d’ansia, depressione, riduzione del benessere psico-fisico e ad una riduzione dell’affettività positiva. Tra i fattori associati all’insorgenza dei sintomi psicopatologici sembrerebbero rilevanti il livello di salute fisica, l’assenza di attività fisica, lo scarso supporto sociale, la scarsa educazione ed i problemi finanziari (Jorm et al., 2003).
Una metanalisi del 2010 conferma la stretta relazione tra depressione e obesità. La presenza di obesità, infatti, sembrerebbe aumentare il rischio di depressione e la presenza di depressione sembrerebbe predire lo sviluppo di obesità (Luppino et al., 2010).
In uno studio 107 donne obese sono state sottoposte a test specifici per la valutazione di sintomi depressivi, problemi interpersonali e livelli di autostima. Le donne esaminate, inoltre, sono state suddivise in moderato o grave BED a seconda dei punteggi raggiunti in una scala specifica (Binge Eating Scale). La suddivisione è stata effettuata anche nelle seguenti categorie: moderatamente o severamente obese in base alla media del loro peso ed altezza. In questo studio la psicopatologia è stata messa in relazione al BED e all’obesità. Dai risultati l’obesità non sembrava essere in relazione alla presenza di sintomi psicopatologici sebbene la severità del disturbo da alimentazione incontrollata sembrasse essere correlata alla gravità della sintomatologia psicopatologica (Telch & Agras, 1994).
Riferimenti bibliografici:
Jorm AF et al (2003). Association of obesity with anxiety, depression and emotional well-being: a community survey. Australian and New Zealand Journal of Public Health. 27(4): 434-440.
Stunkard AJ & Allison CK (2003). Two forms of disordered eating in obesity: binge eating and night eating. International Journal of Obesity 27, 1–12.
Telch CF & Agras WS (1994). Obesity, binge eating and psychopathology: Are they related? International Journal of Eating Disorders. 15(1): 53-61.
Who.int (sito internet della World Health Organization).
Segui la Dott.ssa Corteccioni sui Social
Ricerca articolo su patologia di interesse
News
Dott.ssa Tiziana Corteccioni

ULTIMI ARTICOLI
Doomscrolling: cosa significa e quando serve lo psichiatra
La ricerca compulsiva di informazioni, su pc, tablet e smartphone, può diventare un problema significativo per la salute mentale. Per doomscrolling si intende l’abitudine compulsiva…
Come togliere potere a un narcisista: riflessione sul video di Trump
Le strategie efficaci per ridurre la percezione di superiorità di un individuo con disturbo narcisistico di personalità. Il narcisismo è un disturbo della personalità caratterizzato…
Sintomi da sospensione degli antidepressivi: gli studi scientifici
Gli antidepressivi, se interrotti, possono causare sintomi, a volte anche gravi, evidenziati da una revisione sistematica della letteratura scientifica. I sintomi da sospensione degli antidepressivi…
Metaverso e salute mentale: risorsa o grande pericolo?
Le ricerche scientifiche valutano il metaverso come uno spazio virtuale promettente per la cura dei disturbi mentali ma che può avere anche conseguenze negative. La…