Attacchi di panico
Attacchi di panico: dalla percezione di un disagio psicofisico all’evitamento di importanti attività della vita quotidiana.
Gli attacchi di panico sono crisi acute d’ansia durante le quali possono essere presenti paura di impazzire, di morire o di perdere il controllo.
Il terrore riferito è generalmente sproporzionato rispetto all’evento scatenante. I sintomi fisici sperimentati durante un attacco di panico sono dolore al petto, palpitazioni, stanchezza o sensazioni di svenimento, vertigini, formicolii, sudorazione, brividi o vampate di calore, fame d’aria, sensazione di distacco, irrealtà da sé o dall’ambiente circostante. I sintomi hanno una durata breve, in media di 10 minuti. Solo in presenza di attacchi di panico ricorrenti può essere effettuata diagnosi di disturbo di panico.
Chi soffre di disturbo di panico può soffrire anche di agorafobia quando inizia ad evitare luoghi troppo affollati o troppo ampi come centri commerciali, ascensori, piazze, metropolitane.
Se la sintomatologia diventa molto importante e invalidante può essere associata a disturbi dell’umore (quali Depressione Maggiore o depressione cronica, disturbo bipolare).
Il disturbo è multifattoriale derivando dall’interazione tra predisposizione genetica, fattori psicosociali e ambientali. A livello mondiale il disturbo di panico colpisce almeno una persona su 75 nel corso della vita.
La cura per gli attacchi di panico ricorrenti prevede l’utilizzo di farmaci ansiolitici al bisogno e farmaci antidepressivi. Utile è l’associazione tra trattamento farmacologico e psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Principali patologie trattate
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