Disturbo ossessivo-compulsivo
Disturbo ossessivo-compulsivo: comportamenti o azioni mentali come risposta a pensieri intrusivi, persistenti e ricorrenti.
Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è caratterizzato da pensieri persistenti e ricorrenti che interferiscono con le abituali attività (ossessioni).
Le ossessioni generalmente si riferiscono al dubbio di aver effettuato un’azione (ad esempio, aver chiuso il rubinetto del gas, la serratura della porta di casa, aver messo in ordine, aver detto una bestemmia) oppure alla paura di aver contratto una malattia tramite una contaminazione.
Chi soffre di questo disturbo contrappone a questi pensieri dei tentativi di soluzione non funzionali (compulsioni). Le compulsioni sono comportamenti ripetitivi e prolungati (quali controllare, lavarsi, mettere in ordine) o azioni mentali (quali pregare). Tali comportamenti compulsivi fanno perdere a chi ne è affetto una grande quantità di tempo costringendolo ad interrompere importanti attività sociali, familiari, lavorative, accademiche.
Il disturbo ossessivo-compulsivo può essere presente in comorbilità con altri disturbi psichici (Depressione Maggiore o depressione cronica, disturbo bipolare, schizofrenia).
Le cause del disturbo ossessivo-compulsivo
Le cause del disturbo sono multifattoriali e derivano da una predisposizione genetica associata a fattori psicosociali e ambientali. In Italia circa un milione di persone è colpito dal disturbo ossessivo-compulsivo con un’età di insorgenza che va dai 15 ai 25 anni.
Come curare il disturbo ossessivo-compulsivo
La cura più efficace del disturbo ossessivo-compulsivo prevede l’associazione di farmaci (antidepressivi, neurolettici) ad un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale. Il disturbo ossessivo-compulsivo è un disturbo cronico che può diventare resistente ai trattamenti, per questo è fondamentale intraprendere da subito una terapia adeguata.
Principali patologie trattate
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