Psicoterapie efficaci nella Depressione Maggiore
La psicoterapia è un trattamento che, attraverso l’utilizzo della parola, permette l’elaborazione di contenuti e la regolazione di emozioni in un contesto caratterizzato dalla reciprocità tra paziente e terapeuta. Gli psicoterapeuti hanno una formazione specifica finalizzata alla cura delle malattie mentali e al raggiungimento da parte del soggetto di una soddisfacente gestione dei problemi personali ottenendo i cambiamenti desiderati nella propria vita.
La Depressione Maggiore
La Depressione Maggiore è un disturbo caratterizzato dalla presenza di un umore depresso, perdita di interesse o di piacere per le attività quotidiane, disturbi del sonno, stanchezza e pensieri pessimistici sul futuro.
La prevalenza media annuale della Depressione Maggiore in Europa tra i 18 ed i 65 anni di età è pari al 6,9 %, negli U.S.A. tra il 16,2 e il 16,6% degli adulti. In una classifica sul carico economico delle patologie sostenuto dal sistema sanitario mondiale la Depressione Maggiore è stata collocata al quarto posto nell’anno 2000. Nel 2020 si stima che tale disturbo occuperà il secondo posto (MLJM van Hees et al., 2013).
La psicoterapia per la Depressione Maggiore
La psicoterapia viene considerata un trattamento efficace nella Depressione Maggiore in quanto aiuta il paziente a comprendere i fattori scatenanti del disturbo, il proprio vissuto cognitivo-emotivo e ad utilizzare nuove abilità. Dalle linee guida internazionali si evince come la terapia cognitivo-comportamentale possa essere efficace tanto quanto il trattamento con farmaci antidepressivi. Diversi studi, inoltre, suggeriscono che la combinazione di antidepressivi e psicoterapia possa permettere una risoluzione più rapida e prevenire le ricadute (Rupke et al., 2006).
Sono molte le tecniche psicoterapeutiche che possono essere impiegate nel trattamento della Depressione Maggiore e di altri disturbi depressivi.
La terapia cognitiva standard
La terapia cognitiva standard nasce dall’idea che i nostri pensieri possano influenzare le nostre emozioni ed azioni. Attraverso questo tipo di psicoterapia l’individuo può imparare ad individuare alcuni modelli comuni di pensiero negativo, chiamati distorsioni cognitive, e trasformare questi modelli di pensiero negativo in pensieri positivi, risollevando così l’umore.
La terapia comportamentale
La terapia comportamentale, invece, permette al paziente di modificare i comportamenti indesiderati, applicando i principi del condizionamento classico e operante al fine di rinforzare i comportamenti desiderati eliminando i comportamenti indesiderati.
I due approcci cognitivo e comportamentale sono spesso uniti durante il trattamento psicoterapeutico.
La terapia dialettico-comportamentale
Da questo modello è nata la terapia dialettico-comportamentale (DBT) che si è diffusa negli ultimi anni applicando all’approccio cognitivo-comportamentale tecniche meditative e di rilassamento. Il paziente durante il trattamento potrà accettare i propri limiti, valutare le proprie risorse al fine di realizzare un cambiamento valido alla risoluzione dei propri problemi e al raggiungimento dei propri obiettivi. Tale approccio psicoterapeutico è indicato per pazienti con disturbo borderline di personalità con comportamenti autolesivi.
La terapia cognitiva include anche l’approccio costruttivista (che si focalizza sia sui contenuti cognitivo-emotivi del paziente, sia sugli eventi esterni, che sulla relazione terapeuta-paziente) e l’approccio post-razionalista (che si focalizza principalmente sui contenuti cognitivo-emotivi del paziente).
La terapia psicodinamica
La terapia psicodinamica si basa sul presupposto che il disturbo depressivo si sia verificato in seguito alla presenza di “conflitti”, irrisolti ed inconsapevoli, spesso originati nell’infanzia. L’obiettivo di questo tipo di terapia è che il paziente possa comprendere e affrontare questi contenuti ad alto carico emotivo parlando delle esperienze che hanno portato alla loro formazione. La frequenza delle sedute è di solito una o due volte alla settimana ed il trattamento può essere limitato nel tempo o di tipo aperto (Shedler, 2010).
La terapia interpersonale
La terapia interpersonale è un tipo di terapia che si focalizza sui ruoli sociali e sulle interazioni interpersonali. Durante il trattamento il terapeuta sceglie generalmente di approfondire la conoscenza di una o più aree problematiche presenti nella vita attuale del paziente. Aree problematiche possono essere le relazioni con amici, familiari o colleghi di lavoro, la perdita di ruolo e le transizioni, come il pensionamento o il divorzio.
Trattamenti psicoterapeutici, quali la terapia interpersonale o cognitivo-comportamentale e/o la farmacoterapia sono raccomandati come trattamento di prima linea per i pazienti adulti affetti da Depressione Maggiore ma nessuno risulta essere migliore degli altri. Le preferenze individuali del paziente, pertanto, dovrebbero essere prese in considerazione prima di iniziare un trattamento (MLJM van Hees et al., 2013).
La psicoterapia individuale
La psicoterapia, inoltre, può essere individuale (paziente e terapeuta), la quale permette al paziente di avere la massima attenzione del terapeuta ma non permette al terapeuta di osservare il paziente all’interno delle relazioni sociali o familiari. Per approfondire il ruolo del paziente nel contesto familiare è nata, pertanto, la terapia familiare.
La terapia di gruppo
La terapia di gruppo, invece, indaga il ruolo dell’individuo all’interno di un contesto sociale che varia da tre a quindici soggetti. Tale terapia offre ai pazienti la possibilità di dare e ricevere supporto di gruppo nell’affrontare i loro problemi di vita e permette al terapeuta di osservare come interagiscono i vari membri del gruppo.
La terapia di coppia
Si può, infine, citare la terapia di coppia, rivolta generalmente a coppie sposate o conviventi che desiderano conoscere in maniera approfondita le dinamiche della loro vita di coppia e migliorare il loro funzionamento.
Riferimenti bibliografici:
Rupke SJ et al (2006). Cognitive Therapy for Depression. American Family Physician Web site. 73:1.
Shedler J (2010). The Efficacy of Psychodynamic Psychotherapy. American Psychological Association. 65 (2): 98-109.
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Dott.ssa Tiziana Corteccioni
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