Quando l’amore diventa una dipendenza affettiva
Durante la fase iniziale di un intenso amore romantico si possono presentare sintomi simili a quelli di dipendenze comportamentali o da sostanze stupefacenti. Tra questi si possono citare: euforia, bramosia, tolleranza fisica e affettiva, astinenza. L’amore romantico, pertanto, può essere definito come una dipendenza naturale (spesso positiva) che si è evoluta nei mammiferi milioni di anni fa quale meccanismo di sopravvivenza per incoraggiare il legame e la riproduzione di coppie di Homo sapiens. Gli studi durante i quali sono stati effettuati scansioni cerebrali mediante risonanza magnetica funzionale supportano questa teoria.
Sentimenti di intenso amore romantico attivano regioni cerebrali del “sistema di ricompensa“, in particolare regioni ricche di dopamina, compresa l’area tegmentale ventrale, attivata anche durante le dipendenze da droghe e comportamentali. Quindi, poiché l’esperienza dell’amore romantico condivide percorsi comuni alle dipendenze, può influenzarne la risposta. In effetti, uno studio, effettuato su fumatori in astinenza durante la notte, dimostrerebbe come i sentimenti di intenso amore romantico attenuino l’attività cerebrale associata alla reattività delle sigarette. Le esperienze socialmente gratificanti, pertanto, possono essere terapeutiche grazie anche all’espansione della propria conoscenza e auto-percezione.
Cosa fare quando l’amore diventa una dipendenza?
La dipendenza affettiva è un aspetto negativo dell’amore romantico e si verifica quando, nonostante la volontà ad interrompere una relazione, non si riesce a rompere il legame a causa di un’intensa angoscia di separazione (Fisher et al., 2016).
Cosa significa dipendenza patologica?
Le persone sviluppano una dipendenza proprio per proteggersi da sentimenti intollerabilmente dolorosi. Una dipendenza, però, comporta comunque conseguenze dannose, spesso ignorate e considerate solo quando la dipendenza diventa ingestibile. Si possono citare frasi comuni riferite da chi soffre di dipendenza affettiva quali “sono dipendente dal mio ragazzo, dalla mia ragazza, da mia madre”. Da questi individui viene riferito un legame stretto con la persona dalla quale si è dipendenti, sforzi inutili per rompere il legame o per costruire un confine, tendenza eccessiva a valorizzare o a sminuire la persona amata.
Durante questi comportamenti si tralasciano le proprie passioni, abbandonando aspetti importanti della propria vita e del proprio benessere, proprio per paura di perdere la persona amata. Il bisogno emotivo che viene messo davanti agli altri e che spesso impedisce di interrompere la relazione è quello di essere accuditi. Quando non si è coinvolti nella relazione, invece, ci si rende conto di essere in grado di prendersi cura di se stessi adeguatamente.
Perché si soffre di dipendenza affettiva?
Quando nasce questo disturbo?
Le persone che in genere diventano dipendenti dal partner spesso riferiscono durante l’infanzia e adolescenza una storia di abbandono da parte delle principali figure di accudimento. Ciò influenza drammaticamente l’autostima nella vita adulta. Ne consegue una consapevole paura dell’abbandono accompagnata eventualmente da una sottostante paura subconscia dell’intimità.
Quando finisce una dipendenza affettiva?
Come uscirne e superarla?
Quali le soluzioni?
Il recupero dell’autonomia in amore è un processo di scoperta di sé. Tale percorso richiede il conseguimento di obiettivi specifici: superare la negazione e riconoscere la dipendenza dall’altro; conoscere le conseguenze dannose di tale dipendenza affettiva; intervenire per fermare l’instaurarsi ciclico di rapporti di dipendenza. In definitiva, grazie all’aiuto di uno psicoterapeuta, va affrontato il dolore emotivo, paragonabile a un lutto, che è alla base della dipendenza.
Riferimenti bibliografici:
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Dott.ssa Tiziana Corteccioni
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