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Sintomi da sospensione degli antidepressivi: gli studi scientifici

Gli antidepressivi, se interrotti, possono causare sintomi, a volte anche gravi, evidenziati da una revisione sistematica della letteratura scientifica.

I sintomi da sospensione degli antidepressivi rappresentano un tema di crescente interesse nella pratica clinica moderna. Sebbene i primi riferimenti risalgano al 1959, questo fenomeno è stato ampiamente trascurato fino alla fine degli anni ’90. Le linee guida precedenti hanno spesso sottovalutato la durata dei sintomi da sospensione, indicandola come 1-2 settimane, nonostante evidenze crescenti suggeriscano periodi più lunghi.

Questi sintomi, spesso definiti come “eventi di astinenza” o “sindromi da sospensione”, includono una varietà di esperienze cliniche che emergono dopo l’interruzione degli antidepressivi. In questo articolo, analizzeremo i risultati di una revisione sistematica pubblicata su Lancet Psychiatry nel 2024, che ha esplorato a fondo questo fenomeno.

Definizione e incidenza dei sintomi da sospensione dei farmaci antidepressivi

Le sindromi da sospensione comprendono un gruppo eterogeneo di sintomi, spesso trascurati sia nella ricerca che nella pratica clinica. Nonostante l’importanza del tema, l’incidenza precisa di questi sintomi non è stata ancora pienamente quantificata. La revisione sistematica ha incluso studi clinici randomizzati (RCT), studi controllati e osservazionali, concentrandosi sugli effetti della cessazione o riduzione graduale di antidepressivi standard o placebo in pazienti con disturbi mentali, comportamentali o neuroevolutivi.

Sono stati esclusi i pazienti che assumevano antipsicotici, litio o tiroxina, i neonati ed i pazienti che utilizzavano antidepressivi per condizioni fisiche, come dolore cronico legato a malattie organiche.

Su 6095 articoli esaminati, 79 studi sono stati selezionati (44 RCT e 35 studi osservazionali) coinvolgendo un totale di 21.002 pazienti (72% donne, 28% uomini, età media di 45 anni). Tra questi, 16.532 pazienti hanno interrotto un antidepressivo, mentre 4470 hanno interrotto il placebo. L’incidenza di almeno un sintomo di sospensione è risultata pari a 0,31 (95%, intervallo di confidenza [IC] 0,27–0,35) dopo la sospensione degli antidepressivi e 0,17 (IC 0,14–0,21) dopo la sospensione del placebo.

L’incidenza di sintomi gravi è stata:

  • 0,028 (IC 0,014–0,057) dopo la sospensione di un antidepressivo.
  • 0,006 (IC 0,002–0,013) dopo la sospensione del placebo.

Farmaci maggiormente associati ai sintomi da sospensione

Alcuni antidepressivi sono stati associati a frequenze e severità più elevate di sintomi da sospensione:

  • Desvenlafaxina, venlafaxina, imipramina ed escitalopram: più frequentemente associati ai sintomi.
  • Imipramina, paroxetina, desvenlafaxina e venlafaxina: associati a una maggiore gravità dei sintomi.

L’eterogeneità nei risultati è stata significativa, suggerendo l’influenza di variabili non spiegate dalla diagnosi o dal tipo di terapia farmacologica.

Aspetti psicologici e bias di pubblicazione

L’analisi del bias di pubblicazione indica che l’incidenza dei sintomi di sospensione è robusta, ma una parte significativa di questi potrebbe essere attribuita a effetti psicologici o sintomi non specifici. In particolare, l’incidenza dei sintomi nel gruppo placebo è stata pari al 15%, indicando che circa la metà dei sintomi riportati potrebbero riflettere aspettative o condizioni preesistenti.

Quando si limitano le analisi agli antidepressivi esaminati negli RCT, le incidenze sono risultate inferiori rispetto agli studi osservazionali:

  • 0,28 (IC 0,24–0,33) negli RCT.
  • 0,37 (IC 0,28–0,46) negli studi osservazionali.

Considerazioni cliniche

L’incidenza complessiva dei sintomi da sospensione è stimata intorno al 15%, colpendo circa uno su sei o sette pazienti che interrompono la terapia. Tuttavia, questa cifra potrebbe essere una sovrastima, data la difficoltà nel distinguere tra sintomi residui o riemergenti di depressione o ansia.

Gli autori sottolineano che la psicopatologia residua o riemergente deve essere attentamente considerata nell’interpretazione dei dati. Inoltre, le analisi dei sottogruppi suggeriscono la possibile influenza di fattori soggettivi da parte di ricercatori e pazienti.

Conclusioni

La revisione sistematica evidenzia la necessità di una maggiore consapevolezza clinica sui sintomi da sospensione degli antidepressivi. I risultati sottolineano l’importanza di personalizzare i protocolli di interruzione e monitorare attentamente i pazienti per ridurre l’impatto di questi sintomi. Ulteriori ricerche sono necessarie per chiarire i meccanismi sottostanti e identificare strategie ottimali per minimizzare il disagio associato alla sospensione degli antidepressivi.

Riferimenti bibliografici:

Henssler J et al (2024). Incidence of antidepressant discontinuation symptoms: a systematic review and meta-analysis. Lancet Psychiatry. 11 (7): 526-535.

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Dott.ssa Tiziana Corteccioni

Psichiatra psicoterapeuta Roma Tiziana Corteccioni

Psichiatra e Psicoterapeuta.
Riceve a Roma e a Perugia.

La Dott.ssa Tiziana Corteccioni è un Medico Chirurgo, Specialista in Psichiatria, Psicoterapeuta ad orientamento clinico cognitivo comportamentale. Collabora con l'Associazione di Clinica Cognitiva, sede di Roma.

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