La terapia farmacologica del disturbo bipolare
Il disturbo bipolare è una condizione clinica ricorrente che coinvolge circa il 2,4% della popolazione mondiale. I quadri clinici possono essere denominati disturbo bipolare II, se caratterizzato da fasi depressive intervallate da periodi di eutimia e fasi ipomaniacali o disturbo bipolare I, se caratterizzato dall’alternanza di fasi depressive e maniacali con intervallo libero di malattia. La metà dei pazienti bipolari hanno un decorso clinico caratterizzato da prevalenti fasi depressive o maniacali/ipomaniacali. Questa caratteristica clinica richiede, pertanto, l’impiego di trattamenti farmacologici personalizzati. Recentemente è stato introdotto il concetto di Polarity Index (PI) come indice di efficacia dei farmaci antimaniacali rispetto ai farmaci antidepressivi nella fase di mantenimento del trattamento della malattia. Nonostante l’assenza di segnalazione di questo indice nel DSM-5 alcuni studi lo hanno utilizzato per valutare l’efficacia dei trattamenti farmacologici citati negli studi clinici pubblicati. Dai risultati è emerso che i pazienti bipolari con prevalenti fasi depressive possono essere trattati con stabilizzatori del tono dell’umore specifici per le fasi depressive mentre i pazienti con prevalenti fasi maniacali possono essere trattati con farmaci antimaniacali. I pazienti con prevalenti fasi maniacali risultavano avere un punteggio alto al Polarity Index che, infatti, variava da 0.4 (per la Lamotrigina, stabilizzatore del tono dell’umore con effetto antidepressivo) a 12.1 (per Aripiprazolo, antimaniacale) (Carvalho et al., 2014).
In uno studio che valutava il trattamento farmacologico giornaliero di 144 pazienti affetti da disturbo bipolare si riscontrava che tutti i pazienti esaminati assumevano farmaci antidepressivi e di questi solo 111 assumevano regolarmente uno stabilizzatore del tono dell’umore. Il 18,6% dei pazienti in terapia discontinuava il trattamento farmacologico per più giorni consecutivi, soprattutto non assumendo i farmaci stabilizzatori del tono dell’umore. Gli antidepressivi, invece, venivano assunti con maggior regolarità. Tra i fattori associati all’irregolarità dell’assunzione farmacologica risultavano significativi: il numero dei farmaci assunti, il numero di pillole assunte e la presenza di depressione. La complessità del trattamento e la presenza di umore depresso erano variabili che dipendevano, però, da fattori individuali e clinici piuttosto che dal tipo di farmaci assunti (Bauer R et al., 2013).
In un altro studio 450 pazienti affetti da disturbo bipolare sono stati valutati per 6 mesi. I pazienti assumevano tutti uno stabilizzatore del tono dell’umore. Non c’era una classe farmacologica prevalente nel gruppo dei pazienti. Il 78,4% dei pazienti (353) assumeva una combinazione stabile di farmaci. Di questi l’8% assumeva 3 o meno farmaci al giorno. Il 21,6% dei pazienti (97) assumeva una combinazione di farmaci ma effettuava frequenti cambiamenti di terapia. Le numerose possibili combinazioni farmacologiche indicate negli studi suggeriscono che il trattamento va ottimizzato a seconda delle caratteristiche cliniche dell’individuo trattato (Bauer M et al., 2013).
Il trattamento del disturbo bipolare II appare meno indagato rispetto a quello del disturbo bipolare I. In alcuni studi della durata di 8 settimane alcuni pazienti bipolari II sono stati assegnati ad un trattamento con Quietiapina 300 mg al giorno, Quetiapina 600 mg al giorno o placebo e successivamente è stato misurato il punteggio di scale cliniche specifiche per la valutazione della presenza di tassi di risposta o remissione. I tassi di risposta e remissione erano significativamente più alti nei pazienti che assumevano Quetiapina 300 mg o 600 mg al giorno rispetto al placebo (Young et al., 2013). La terapia farmacologica del disturbo bipolare risulta, pertanto, più efficace del placebo ma comunque complessa data la necessità, in alcuni casi, di una combinazione di farmaci che devono essere assunti dal paziente con regolarità al fine di ottenere una risposta o una remissione del disturbo.
Riferimenti bibliografici:
Bauer R et al (2013). Antidepressant dosage taken by patients with bipolar disorder: factors associated with irregularity. Int J Bipolar Disord. 1:26. eCollection 2013.
Carvalho AF et al (2014).Treatment implications of predominant polarity and the polarity index: a comprehensive review. Int J Neuropsychopharmacol.[Epub ahead of print].
Young AH et al (2013). Quetiapine monotherapy in bipolar II depression: combined data from four large, randomized studies. Int J Bipolar Disord. 1:10. eCollection 2013.
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Dott.ssa Tiziana Corteccioni
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